Mastella e Noi di centro: «Elezioni, non andremo più soli»

Non pervenuti il sindaco di Limatola Domenico Parisi né il primo cittadino di Calvi e già candidato al Senato, Armando Rocco

Clemente Mastella con la sua squadra
Clemente Mastella con la sua squadra
di Paolo Bocchino
Sabato 24 Dicembre 2022, 13:00
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Fuga, emorragia, diaspora, corsa al riposizionamento. Le profezie di sventura per Noi di Centro si sono sprecate all'indomani dell'avventura solitaria e vana delle politiche. Ma a tre mesi dal voto, la falange mastelliana si ripresenta compatta. «Siamo esattamente quelli che eravamo, le voci malevole si rassegnino» ha chiosato il segretario provinciale Carmine Agostinelli scrutando i presenti allo scambio di auguri nel quartier generale di via Moro. Al tavolo anche Antonio Di Maria che ha smentito plasticamente i rumors che lo vorrebbero sul punto di abbandonare, al pari dell'assessora telesina Maria Ausilia Alfano, a sua volta presente. Non pervenuti il sindaco di Limatola Domenico Parisi né il primo cittadino di Calvi e già candidato al Senato, Armando Rocco. Defezioni più o meno casuali che non impensieriscono il lìder maximo: «Siamo una bella comunità e andremo avanti» ha assicurato Mastella. Che guarda già ai prossimi obiettivi: «A gennaio terremo una conferenza programmatica per la città e la provincia». Tra i temi bandiera, il sindaco di Benevento ha indicato i collegamenti: «I lavori avviati da Eav sulla ferrovia Benevento - Napoli porteranno la percorrenza a un'ora e un quarto. È grave l'incredibile ritardo che accompagna l'avvio dei cantieri della Telesina, così come la defezione di taluni sindaci che ha vanificato l'iniziativa da me lanciata nei mesi scorsi per riaprire il dossier dell'asse autostradale Benevento - Caserta». Questioni già toccate in passato.

Nuova di conio invece la proposta suggestiva di attivare corsi di laurea in Medicina all'Unisannio: «È ingiusto che tale facoltà esista soltanto nell'area costiera. L'ateneo del Molise ha più iscritti del nostro, proprio per questa ragione». E sulle aree interne Mastella si è detto deciso a non fare sconti al vecchio amico Vincenzo De Luca: «C'è un palese squilibrio. Fino a quando prevarrà la logica dei numeri su quella della tutela di tutti i territori, noi rivendicheremo equità con buona pace di chi dovesse sentirsi toccato. Ma non frenerò più la mia lingua». Di lì a qualche minuto, gli farà eco Gino Abbate: «Ho detto a De Luca che non vogliamo più guardare dal buco della serratura per conoscere cosa fa la giunta.

Casucci non ha mantenuto la parola, verrebbe da citare Sciascia. L'unico con cui c'è confronto è Caputo (di Italia Viva, ndr)», ha rivelato il consigliere regionale.

Sì, perché l'happening di ieri ha sancito un prima e un dopo netto nella storia del movimento centrista: «Non andremo più soli alle elezioni - ha messo in chiaro Mastella - Alle politiche abbiamo ottenuto un risultato più che onorevole, ma in questo quadro occorre necessariamente aggregarsi. Non c'è alcuna fretta, però» ha puntualizzato il numero uno di Ndc. La scelta andrà fatta per le Europee del 2024. Al momento non ci sono approdi preferenziali: «A sinistra fanno come i Curiazi - ha ironizzato Mastella - Pd, M5S e il Terzo Polo corrono divisi e perdono. Ne consegue che il centrodestra prevale ma non per meriti propri, come stanno confermando in queste ore».

Il cofondatore della Margherita ha rivendicato «la scelta lungimirante di non entrare all'epoca nel Pd» preconizzando «il dissolvimento del partito qualora vincesse la Schlein». Ha riferito inoltre di ricevere «telefonate da amici dell'area popolare che mi chiedono se uscire dal Pd». E a microfoni spenti, Mastella ha rivelato ai sodàli più stretti: «Mi ha contattato Cateno De Luca, faremo qualcosa insieme», anticipando iniziative con l'ex sindaco di Messina, leader del movimento territoriale Sud chiama Nord. Sul tema delle scelte, il presidente della Provincia Nino Lombardi ha invitato a «fidarsi ciecamente dell'intuito di Clemente», stigmatizzando fortemente le prime misure del governo: «L'autonomia differenziata e la mannaia sulle scuole rappresentano autentiche mazzate per il nostro territorio».

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Il discusso commissariamento della Federazione provinciale non frena il fervore congressuale dei democrat sanniti. Sono 146 i fondatori del comitato pro Bonaccini Energia popolare, ovvero una maggioranza a valanga nel partito. Coordinatori la capogruppo al Comune Floriana Fioretti e l'ex renziano Pasquale Orlando. Tra i firmatari non c'è il defenestrato segretario Giovanni Cacciano, per ragioni di opportunità. 

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