Benevento, Comune, il Pd ribadisce:
«Prepariamo l'alternativa»

Benevento, Comune, il Pd ribadisce: «Prepariamo l'alternativa»
di Gianni De Blasio
Giovedì 24 Settembre 2020, 09:58
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Luigi Abbate e Mino Mortaruolo «amici-nemici»: questo, appare il destino dei due consiglieri regionali eletti nel Sannio. Nel parlamentino del centro direzionale, siederanno dalla stessa parte, all'interno dello schieramento a sostegno di Vincenzo De Luca, Ma, a Benevento, ben presto saranno scintille, perché il loro impegno risulterà diversificato, il primo a supporto di Mastella, l'altro lavorerà per uno schieramento da non far guidare all'attuale sindaco. Basti leggere cosa dice al riguardo Mortaruolo: «L'affermazione del Partito democratico come primo partito a livello regionale deve rafforzare il nostro impegno a costruire un'alternativa al governo che in questi anni ha caratterizzato la guida della città di Benevento. Un'alternativa credibile e responsabile si può costruire soltanto avendo uno sguardo ampio, in dialogo con le altre forze politiche e sociali della nostra città animate dalla comune volontà di mettere al centro le persone e il territorio. Solo le giuste sinergie tra forze sociali, politiche e civiche che condividono valori e prospettive comuni può garantire lo sviluppo delle nostre comunità». Posizione inequivocabile, del resto non è un mistero che il Pd, almeno parte di esso, vorrebbe convergere su Angelo Moretti.

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Mastella, invece, ha già detto al Pd che il futuro è nel centrosinistra, poiché le urne hanno dimostrato che un'alleanza con i Cinque Stelle non funziona: «Sembra che l'esperimento politico di alleanza tra Pd e Cinque Stelle abbia funzionato in tre città della Campania: Pomigliano d'Arco che va al ballottaggio, Giugliano idem mentre a Caivano il candidato vince al primo turno. Facciamo gli auguri ad Enzo Falco, ma chi parla di laboratorio che ha funzionato omette di dire che in questa eclatante vittoria è stato determinante l'apporto della lista Noi Campani, diversamente l'alleanza sarebbe stata fallimentare. Per mera cronaca politica ricordo che Noi Campani ha ottenuto il 9,1% e i Cinque Stelle il 4,4% e se l'alleanza fosse stata solo tra Pd e grillini la vittoria al primo turno sarebbe stato un miraggio, visto che le due forze politiche non hanno raggiunto nemmeno il 20%».
 

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In quanto al dato elettorale, la segreteria Pd ricorda «la netta vittoria del partito che, per la terza volta consecutiva, elegge il proprio consigliere regionale». In quest'atipica ed inedita vicenda elettorale, il Pd ha dovuto competere non solo, come è ovvio, con i suoi naturali avversari, ma pure con (almeno) altri 5 candidati provenienti dalle proprie fila. Un fatto a dir poco inconsueto. «Si è trattato di una simultanea aggressione cui il Partito ha saputo rispondere con l'impegno e il lavoro capillare della sua rete territoriale di iscritti, dirigenti e attivisti». «Il Partito democratico è, in assoluto, il primo partito della provincia di Benevento. Non accadeva dal 2015». Per Francesco De Pierro, «all'interno dello schieramento di centro-sinistra, uscito nettamente vincente, hanno primeggiato, anche in provincia di Benevento, e nella stessa città capoluogo, le liste del Pd e di De Luca Presidente, che non poco hanno contribuito a raccogliere larghe fette di consenso intorno alla proposta politica e programmatica del presidente. La formula dell'ampia partecipazione e del coagulo di idee, di sensibilità e di esperienze diverse, non poco hanno arricchito e rafforzato una sfida di governo che nei prossimi anni sarà particolarmente delicata per il Meridione in generale, e per la Campania in particolare». Questa, invece, la posizione di Italia viva con Cinzia Mastantuono: «L'euforia è stata tanta, e la gioia incontenibile, il risultato campano è stato superlativo. Si sente profumo di scuola politica e di necessità di cambiamento, i risultati lo dimostrano. A Benevento, il solito scricciolo piccolo, impaurito e timoroso. Le manca il coraggio della scelta, e sceglie di non scegliere. Millecinquecentocinquantanove persone in fila hanno votato Italia Viva. I voti sono fatica lunga, è necessario tempo e radicamento. Questo non è un fallimento, ma una svolta». Infine Potere al popolo dice che «il risultato elettorale, di per sé, non ci lascia contenti. Con l'ingresso in Consiglio regionale, probabilmente saremmo riusciti a fare ancora di più di quanto stiamo facendo. Ma è in questo che sta la nostra forza, il nostro principale tratto distintivo: Potere al Popolo! non vive e muore in ragione degli appelli al voto. Certo, è un enorme motivo di orgoglio l'aver superato la soglia del 3% in tanti Comuni della nostra circoscrizione, facendo parlare di noi anche nel resto d'Italia. Ma la gioia più bella, la soddisfazione più grande di tutte, è aver risvegliato quel sentimento febbrile e inguaribile nel nostro Sannio, l'area interna per eccellenza».
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