«Coronavirus: San Pio pensaci tu»,
le suppliche dei devoti viaggiano in rete

«Coronavirus: San Pio pensaci tu», le suppliche dei devoti viaggiano in rete
di Donato Faiella
Martedì 17 Marzo 2020, 09:06 - Ultimo agg. 10:16
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Esattamente due anni fa, il 17 marzo 2018, Papa Francesco visitava Pietrelcina. Ad accoglierlo, nella suggestiva campagna di Piana Romana, migliaia di pellegrini che ascoltarono dalla terra di Padre Pio il messaggio di speranza del Pontefice. Nel corso del suo discorso il Papa ebbe a sottolineare che «Padre Pio trasse linfa vitale dalla preghiera continua e dalla fiducia che seppe riporre nel Signore«. La stessa fiducia che molti fedeli ripongono oggi nell'intervento del santo frate affinchè la pandemia da Coronovirus possa al più presto avere fine.

Ne sono testimonianza le centinaia di richieste di intercessione che ricevono i Padre Cappuccini del convento di Pietrelcina i quali, quotidianamente, si mettono al servizio dei devoti ascoltando le telefonate dei pellegrini raccolti in preghiera (nelle proprie abitazioni) in attesa dell'ennesimo miracolo. Tra le invocazioni e le suppliche dei fedeli, i frati stanno dando il loro contributo celebrando due messe trasmesse in streaming dai principali social network. La prima viene celebrata ogni mattina dalla chiesetta di Piana Romana (alle 10) da Padre Fortunato Grottola, superiore della locale comunità monastica; quella vespertina, dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli. A celebrare la messa dalla chiesasantuario sono Padre Giuseppe D'Onofrio, rettore del locale santuario e frate Daniele Moffa, viceparroco e responsabile dei gruppi giovanili dell'associazionismo cattolico a Pietrelcina. A coadiuvare l'operato dei Cappuccini sono, a turno, le suore che hanno due piccoli conventi in paese. Le chiese della terra natale di Padre Pio pur restando aperte - quella parrocchiale dalle 7 alle 19 e quella della «Sacra Famiglia» al convento, dalle 8 alle 18 -, sono praticamente vuote a causa delle ordinanze che limitano fortemente la presenza di persone per le strade cittadine. I pochi fedeli che si fermano in preghiera sono coloro che tornano dal fare spesa, oppure dall'unica farmacia aperta.

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Va ricordato che, per qualche giorno, è stata spostata dalla nicchia e collocata al centro del santuario, anche la statua della Madonna della Libera (da tutti conosciuta come la «Madunella Nostra») ma, sempre per prevenire eventuali contagi, si è preferito riporre l'antico simulacro, tanto caro a San Pio, nuovamente nel suo spazio posto al centro della navata principale della chiesa. Nella vicina cittadina di Pago Veiano la statua di San Donato Martire, per volere del parroco è stata posta ai piedi dell'altare. A perorare la causa dei fedeli, accolta dal parroco don Gaetano Collarile, che ne chiedevano una maggiora vicinanza al popolo, c'è stato il sindaco Mauro de Ieso: «La discesa a terra del nostro patrono ha affermato il primo cittadino di Pago - è un segnale forte per la comunità. Ancora una volta Pago Veiano si stringe e prega e chiede aiuto al potente taumaturgo San Donato Vescovo e Martire. Tutto ciò lo facciamo con umile ed infinita devozione perché possa con la sua infinita misericordia perdonare i nostri peccati e le nostre debolezze». Per quanto riguarda Pietrelcina lo scenario che appare ai residenti è davvero surreale. Abituati come erano a vedere migliaia di pellegrini attraversare le strade del centro storico per visitare il quartiere medievale del «Castello», oggi restano increduli e vivono questa esperienza come le scene di una fiction televisiva. Infine si deve evidenziare che quasi tutte le attività commerciali sono praticamente ferme. I negozi di souvenir fanno da cornice ad un disegno urbano che somiglia a quello di una guerra avversa ad un nemico totalmente invisibile. Guerra che, comunque, se si vuol vincere, deve essere combattuta con il rigore e con il rispetto delle regole. 

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