Covid, al Rummo un altro decesso:
«Primi segnali di un allarme crescente»

Covid, al Rummo un altro decesso: «Primi segnali di un allarme crescente»
di Luella De Ciampis
Mercoledì 1 Settembre 2021, 09:53 - Ultimo agg. 3 Settembre, 18:21
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Ancora un decesso al Rummo, dove è morta una 87enne di Castelvetere in Valfortore ricoverata in Malattie infettive. Si tratta del secondo decesso in pochi giorni e di una situazione che sta destando non poche preoccupazioni in ambito ospedaliero, in considerazione di quanto potrebbe accadere nei prossimi mesi. «Fare un ulteriore appello a vaccinarsi dice il direttore generale Mario Ferrante sembra essere addirittura inutile sia perché, ormai tutti sanno che dovrebbero farlo, sia perché le nostre continue sollecitazioni non sortiscono alcun effetto. Però il vaccino fa realmente la differenza: sia le due anziane decedute negli ultimi giorni che tutti i pazienti in degenza nei nostri reparti Covid non erano stati vaccinati. Per andare bene, nell'arco di un mese, due al massimo, si dovrebbe arrivare al 100% della copertura vaccinale o poco al di sotto. Bisogna considerare che, con l'arrivo dell'autunno e la commistione tra malattie da raffreddamento e Covid la situazione si ingarbuglierà ancora di più. La preoccupazione c'è e nasce da una serie di considerazioni: l'anno scorso, nello stesso periodo, eravamo messi molto meglio; gli accessi in Pronto soccorso per Covid continuano a verificarsi con una certa continuità (non facciamo in tempo a dimettere un paziente che ne arriva subito almeno un altro); oltre agli anziani, muoiono anche giovani e 60enni non vaccinati, per il momento non da noi, ma la casistica c'è e riguarderà anche la nostra realtà; potremo essere più tranquilli e ottimisti solo quando non ci saranno più ricoveri per almeno 3 o 4 settimane; ci sono ancora molti giovani positivi, asintomatici che continuano a girare, ad andare in vacanza che possono rappresentare un pericolo per gli altri, soprattutto per gli anziani che, magari per motivi di salute, non sono stati vaccinati».

A conferma di quanto sostenuto dal digì Ferrante, c'è il bollettino quotidiano dell'azienda ospedaliera che riferisce di un nuovo ricovero, di un guarito, oltre che del decesso dell'anziana del Fortore.

Sono, invece, 26 i nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore, secondo il report della protezione civile.

È continuata anche oggi l'attività vaccinale all'ex caserma Pepicelli dove sono state somministrate 200 prime dosi e 500 richiami. L'attività continuerà senza sosta fino a venerdì per interrompersi nel weekend. Per la seconda settimana di settembre si valuterà in base ai risultati ottenuti in questi 5 giorni, che influenzeranno la decisione di garantire l'apertura quotidiana dell'hub o tornare alla formula delle due aperture settimanali. In questa fase, è importantissimo incidere in modo significativo sulla vaccinazione degli over 12 prima dell'inizio delle lezioni in presenza, per garantirne la continuità. Sicuramente, negli ultimi due mesi, procedendo a piccoli passi, si sta guadagnando terreno, attraverso il coinvolgimento di molti indecisi che stanno scegliendo di vaccinarsi ma i progressi fatti non sono ancora sufficienti per arginare l'avanzata del virus. Non sembra esserlo neanche il raggiungimento dell'immunità di gregge con l'immunizzazione del 70/80% della popolazione. Le opinioni degli esperti sono discordanti ma più o meno orientate ad arrivare a una vaccinazione di massa che punti alla totalità della popolazione, fatta eccezione per gli under 12, fino a quando non sarà autorizzata una campagna vaccinale che li coinvolga direttamente.

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Il Covid ha reso ancora più difficoltosa l'attività lavorativa di medici e infermieri che operano in ambito ospedaliero, inducendoli alla riflessione e ad abbandonare le strutture pubbliche, privilegiando i centri privati. In queste ore Pasquale Zagarese, che per circa 20 anni è stato responsabile della Senologia del Rummo ha lasciato l'ospedale cittadino e andrà a svolgere lo stesso lavoro in un centro accreditato del capoluogo. Decisione analoga a quella di Gennaro Trezza, direttore dell'unità complessa di Ostetricia e ginecologia che a ottobre, lascerà il suo reparto per tornare a Napoli.

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