Edifici cantiere per il Pnrr, gli studenti «senza tetto»

La Provincia ha avviato i contatti con i dirigenti degli istituti

Edifici cantiere per il Pnrr, gli studenti «senza tetto»
di Paolo Bocchino
Domenica 27 Agosto 2023, 10:46 - Ultimo agg. 17:29
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Convocare un tavolo dei dirigenti scolastici per affrontare complessivamente il problema degli istituti da trasferire. E' la richiesta unanime che arriva dalle organizzazioni di categoria in merito alle difficoltà che riguardano i plessi da abbattere e ricostruire grazie alla ingente mole di risorse messe a disposizione dal ministero, poi confluiti nel Pnrr. Una patata bollente tra le mani della Provincia che si trova a dover dare risposte per niente semplici ai responsabili delle scuole sannite coinvolte dai maxi cantieri in arrivo.

Entro il 15 settembre la Rocca dovrà completare le procedure di affidamento per lavori pari a 23 milioni, pena il definanziamento. Ipotesi che il presidente Nino Lombardi e i vertici tecnici della struttura guidati da Salvatore Minicozzi e Angelo Domenico Giordano non prendono neanche in considerazione. Il traguardo sarà tagliato e i cantieri partiranno nel volgere di poche settimane. Ma resta ancora da risolvere il nodo traslochi. Dove ricollocare scuole da centinaia e centinaia di alunni ognuna? La Provincia sta lavorando da mesi al delicato dossier e si appresta a tracciare il quadro definitivo dei trasferimenti. Tre i casi più spinosi in città: Galilei-Vetrone, Alberti e Le Streghe-Marco Polo.

In totale quasi 1.500 gli studenti da «spostare» insieme al personale docente e non docente, ma soprattutto insieme alle dotazioni strutturali e tecnologiche. I laboratori in particolare rappresentano un cruccio per i dirigenti scolastici, mentre la Provincia sta concentrando gli sforzi prioritariamente sui locali da destinare ad aule.

Un rompicapo ancora senza soluzione quando ormai l'avvio della stagione didattica è alle porte e il riassetto dovrà compiersi ad anno in corso, generando il famigerato «spezzatino» tra sedi diverse inviso ai vertici degli istituti. Come uscirne? I tecnici della Rocca sono al lavoro per definire la quadratura del cerchio, che parrebbe ormai prossima. Domani il dirigente Minicozzi incontrerà la responsabile dell'Alberghiero «Le Streghe - Marco Polo» Antonella Gramazio per acquisire le esigenze dell'istituto. Già svolto un confronto analogo con i numeri uno del «Galilei-Vetrone» Giovanni Marro e dell' «Alberti» Silvia Vinciguerra.

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Incontri bilaterali, mentre invece servirebbe una plenaria. Di questo avviso sono i leader dei due organismi di rappresentanza della dirigenza scolastica. «Bisogna riunire al più presto un tavolo dei dirigenti - afferma Luigi Mottola, numero uno nel Sannio dell'Associazione nazionale prèsidi - Sono 18 mesi almeno che parliamo del problema senza venirne a capo. Noi abbiamo sollecitato da tempo una soluzione che sia la più condivisa possibile, evitando fughe in avanti e dichiarazioni personali che lasciano il tempo che trovano. Spetta alla Provincia assumere le decisioni, non devono essere singoli dirigenti a perorare cause particolari. Altra cosa è invece ascoltare congiuntamente le esigenze di tutti, così da arrivare a individuare soluzioni complessive. Siamo consapevoli che non è affatto semplice anche per la Provincia trovare sistemazioni alternative per centinaia di studenti, docenti e collaboratori, decine di aule con laboratori. Trasferimenti che richiedono tempi congrui, non si fanno in un attimo. Poi occorre affrontare il nodo trasporti. Tutte questioni da sciogliere quanto prima con il contributo di tutti, perché alla fine chi ne paga il conto sono i ragazzi e le loro famiglie».

Posizione analoga anche nelle parole di Grazia Elmerinda Pedicini, presidente provinciale dell'Associazione nazionale dirigenti scolastici: «Chiediamo da mesi che si faccia un tavolo congiunto dei dirigenti in Provincia per gestire in maniera condivisa la delicata fase dei trasferimenti. Purtroppo non c'è stata alcuna convocazione, probabilmente a causa di una vecchia idea della politica che tende a comunicare le decisioni solo a cose fatte. E invece, proprio perché comprendiamo che si tratta di una situazione affatto semplice, sarebbe stata opportuna la partecipazione dei diretti interessati al processo decisionale. Adesso, quantomeno, ci convochino per farci sapere quali sono le decisioni assunte, così da poterle trasmettere agli studenti e alle famiglie».
 

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