Un autentico record, quello conseguito da un cittadino beneventano, collegato abusivamente a ben tre reti, quella idrica, quella elettrica e quella che eroga il gas. Un comportamento che, si è scoperto, andava avanti da ben diciassette anni. Ora l'illecito è venuto alla luce e la Guardia di Finanza ha provveduto a denunciare a piede libero l'uomo, per furto aggravato, alla Procura della Repubblica. Inoltre gli allacci illegali sono stati smantellati. Il tutto è avvenuto in un'abitazione ubicata in città in una traversa di viale Principe di Napoli, al rione Ferrovia. La scoperta degli attacchi fraudolenti si inserisce anche in un piano portato avanti dalla Gesesa, che in due anni ha scovato quaranta di queste situazioni di illegalità nell'ambito dei 31 Comuni a cui fornisce l'erogazione idrica.
In questo caso le indagini sono partite da un'attività info-investigativa che ha consentito ai finanzieri del Comando provinciale di Benevento di venire a conoscenza della presenza di armi e munizioni in un'abitazione.
Gli ulteriori accertamenti hanno permesso di stabilire che la persona denunciata risultava ufficialmente avere le utenze in questione «chiuse» dal lontano 2006. Ma la perquisizione ha portato alla luce altri elementi inquietanti, infatti nell'abitazione sono stati rinvenuti un coltello dalla lama a serramanico di 15 centimetri e una pistola senza tappo rosso stranamente molto ben occultata sotto una sedia. Il tutto è stato subito sequestrato e posto a disposizione dell'autorità giudiziaria. L'attività svolta dalle Fiamme gialle - si legge in un nota -si inquadra in un più ampio dispositivo di polizia economico-finanziaria e giudiziaria, predisposto dalla Guardia di Finanza per la tutela della legalità economica e degli equilibri di mercato. In questo caso inoltre non si tratta solamente di un furto aggravato ma anche di un possibile rischio per la sicurezza della rete stessa e dei relativi utenti che ne beneficiano.
«Gesesa da tempo sta conducendo una costante rilevazione sugli utenti per verificare le singole posizioni - ricorda il presidente della società Domenico Russo - e negli ultimi due anni ne abbiamo scoperti una quarantina non in regola nell'ambito dei comuni per i quali provvediamo all'erogazione idrica, che sono attualmente 21. Proprio di recente nel mese di ottobre abbiamo scoperto 15 allacci abusivi ad Arpaia. Un'operazione che abbiamo condotto con l'apporto di due pattuglie dei carabinieri. Questi accessi ai titolari delle varie utenze non sempre sono agevoli, perché quando si vedono scoperti spesso vi sono reazioni anche violente nei confronti dei nostri dipendenti. Da qui la necessità di utilizzare anche le forze dell'ordine per procedere al ripristino della legalità».