Dalla questione idrogeologica alle alluvioni, passando per i periodi di siccità, che creano l'emergenza più preoccupante, la dispersione idrica e la carenza d'acqua: le amministrazioni fortorine, del Tammaro e del Miscano cercano in ogni modo di correre ai ripari. Tante emergenze e pochi fondi, con un timido tentativo di agire puntando sulla prevenzione.
Molti Comuni si stanno adoperando grazie alla giunta regionale, che nell'agosto scorso ha approvato un nutrito programma d'interventi per un totale di 290 milioni di euro da distribuire tra 150 Comuni della Campania.
Baselice, Apice e Buonalbergo, che fanno parte della Comunità Montana del Fortore, hanno ottenuto rispettivamente circa quattro milioni, tre milioni Buonalbergo e 8 Apice, per il risanamento della rete idrica urbana. «Con queste risorse metteremo in moto una serie di interventi per ripristinare, ammodernare ed efficientare la rete idrica urbana e rurale - sostiene Angelo Pepe, sindaco di Apice -. Per anni abbiamo ignorato l'importanza di un uso parsimonioso dell'acqua sul territorio. Va pensato il riciclo e riutilizzo delle acque reflue, noto anche come recupero, una soluzione sostenibile considerando le acque reflue non come un prodotto da smaltire, ma da trattare e rendere potabile».
Il Comune di Foiano, da qualche anno, per fronteggiare il rischio emergenza idrica, ha messo in campo una serie di azioni e adempimenti tecnico-amministrativi per giungere a una certa autonomia rispetto all'approvvigionamento idrico. «Abbiamo ottenuto le autorizzazioni per le captazioni di nuove sorgenti, in località San Giovanni - dice il sindaco Giuseppe Ruggiero -. Da quando ci siamo insediati abbiamo sempre posto molta attenzione al problema della carenza idrica. Abbiamo progettato e realizzato nuovi serbatoi, nuovi tratti di acquedotto comunale, e ci siamo presi la briga di eseguire indagini per individuare nuove sorgenti e pensare anche a un impianto per desalizzare il lago San Giovanni».