La via Francigena e il turismo slow: missione rilancio

La promozione dell'antico cammino dei pellegrini verso la Terra Santa

La via Francigena e il turismo slow: missione rilancio
La via Francigena e il turismo slow: missione rilancio
di Michele Palmieri
Domenica 10 Marzo 2024, 11:13 - Ultimo agg. 19:44
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Si è svolto venerdì a Napoli presso la Regione Campania l'incontro voluto da Felice Casucci, assessore al Turismo della giunta De Luca per discutere insieme a tutti i sindaci campani interessati della «Via Francigena del Sud». Ovvero l'itinerario seguito dai pellegrini che nel Medioevo da Roma si recavano in Terra Santa e a Gerusalemme. Un percorso che, in Campania, si snoda lungo circa 200 chilometri e attraversa ben 26 Comuni e tre province: Benevento, Caserta e Avellino.

Nelle ultime settimane, il percorso era stato battuto e ridefinito anche con la posa in opera di una nuova cartellonistica con l'obiettivo di orientare chi decide di mettersi in cammino. La Francigena è una vera e propria porta verso Oriente che segue l'itinerario dell'Appia Antica, della via Latina e della via Traiana e si innesta in un territorio disseminato di preziose testimonianze storiche, artistiche, archeologiche e naturali.

Un viaggio che non è solo dell'anima ma anche di conoscenza di quelle aree interne spesso lontane dai circuiti turistici mainstream.

Nel Sannio il percorso prende il via da Faicchio, prosegue verso San Salvatore Telesino con la sua maestosa abbazia benedettina, costeggia Telese Terme e punta verso Vitulano e Castelpoto per poi giungere a Benevento e Buonalbergo proseguendo poi verso Irpinia e Puglia. Con il ritorno dello «slow tourism», il cammino può trasformarsi in un viatico per contrastare l'abbandono e incentivare lo sviluppo in termini di turismo sostenibile. In quest'ottica, il ministero del Turismo ha cercato di rafforzare il sistema con il «Piano stralcio cultura e turismo».

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Soddisfatti i sindaci, a cui è stato chiesto come accelerare i tempi e avviare un'azione di concreto rilancio della Francigena. «Per il territorio ha chiosato Fabio Romano, sindaco di San Salvatore Telesino è sicuramente un'opportunità da cogliere in termini di sviluppo turistico». A Romano ha fatto eco il sindaco di Castelpoto, Vito Fusco: «È stato un incontro dal taglio operativo. Alle potenzialità turistiche vanno affiancati altri driver di sviluppo che possono dare davvero slancio al territorio arrestandone il declino». Per Maria Venditti, delegata del Comune di Telese Terme, è necessario «immaginare una regia per la manutenzione», pensare «modelli che favoriscano l'impresa sociale» e rendere il percorso «accessibile alle persone con disabilità».

«Creare una ricettività economicamente vantaggiosa, approntare un'offerta turistica sempre più con un taglio esperienziale, rivitalizzare la vita quotidiana dei borghi»: sono questi gli obiettivi posti dall'assessore Casucci che ha anche fatto proprie le richieste giunte dai Comuni a partire dalla lotta al degrado: «Cercherò di coinvolgere anche l'assessorato all'Ambiente», ha sottolineato. Al centro di questo percorso deve esserci però Benevento (ieri presente con gli assessori Attilio Cappa e Antonella Tartaglia Polcini) che, secondo Casucci, «deve svolgere un ruolo centrale anche perché è uno snodo di più camminamenti e può diventare l'epicentro». Per Casucci, inoltre, occorre anche puntare ad un «maggiore coinvolgimento dei borghi storici» anche pensando di introdurre «servizi di mobilità elettrica». A ciò però, vanno legati anche altri segmenti turistici. Infatti, per l'assessore, «la Francigena può rappresentare l'ossatura intorno al quale andare a creare altre progettualità sistemiche». Proprio in questi termini, Casucci ha tenuto a ribadire che «la valorizzazione dell'area archeologica di Telesia, che è di interesse ministeriale, rappresenterebbe una svolta importante e credo che sia una battaglia da fare: ne parlerò con il ministro Sangiuliano».

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