Mazzafaro, nuovo vescovo del Sannio:
«Guiderò una Chiesa di famiglia»

Mazzafaro, nuovo vescovo del Sannio: «Guiderò una Chiesa di famiglia»
di Vincenzo De Rosa
Sabato 8 Maggio 2021, 08:43
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Alle 12 di ieri monsignor Antonio Di Meo, vicario generale della diocesi di Cerreto SannitaTeleseSant'Agata de' Goti, ha letto ai sacerdoti del Consiglio presbiterale, riuniti nell'aula magna del seminario diocesano, il decreto di nomina del nuovo vescovo Giuseppe Mazzafaro, notizia anticipata ieri da «Il Mattino». «Il Santo Padre ha letto il vicario - ha nominato vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti il reverendo monsignor Giuseppe Mazzafaro, del clero dell'arcidiocesi metropolitana di Napoli, amministratore parrocchiale di San Gennaro all'Olmo e consulente del Consiglio episcopale dell'arcidiocesi». In contemporanea, a Napoli, era l'arcivescovo Domenico Battaglia a dare lettura dello stesso messaggio alla presenza del vescovo eletto. Non ancora comunicate né la data di ordinazione episcopale, né quella di entrata a Cerreto Sannita.

 


Nato a Napoli l'11 febbraio del 1955, monsignor Mazzafaro è entrato tardi in seminario, all'età di 40 anni, dopo aver lavorato per un ventennio come agente di commercio. Una vocazione, la sua, formatasi frequentando la Comunità di Sant'Egidio e servendo gli ultimi, i più poveri e i senza fissa dimora.

Il primo ottobre del 2000 l'ordinazione presbiteriale, poi i vari incarichi nelle chiese di Napoli ed Ercolano, il ruolo di responsabile regionale e per la formazione giovanile delle Comunità di Sant'Egidio, quello di segretario particolare del cardinale Crescenzio Sepe e poi quello di direttore diocesano presso la segreteria dell'arcivescovo Battaglia. A Napoli ha ricoperto inoltre l'incarico di responsabile del servizio ai senza fissa dimora dell'arcidiocesi e nel 2019 è stato nominato prelato della Cappella del Tesoro di San Gennaro. Da Napoli a Cerreto Sannita, seguendo il percorso inverso fatto da don Mimmo Battaglia, monsignor Mazzafaro porterà dunque la sua esperienza di sacerdote di strada e di prete che conosce da vicino le povertà e i disagi di una terra come quella napoletana, sapendo di trovare nel Sannio un contesto nuovo con problematiche di natura diversa.

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«Non è semplice descrivere i sentimenti, le emozioni, i timori che affollano il mio cuore queste le prime parole da vescovo eletto -. Non mi vergogno di dire che quando il Nunzio mi riferì che il Papa mi aveva scelto come vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti, ho sentito tanta emozione per una nuova tappa che si apriva improvvisamente nella mia vita. Ho sentito di dovermi meritare la fiducia che si riponeva in me per un servizio che devo imparare dalla vita con il popolo di Dio, dall'ascolto della Parola del Signore e della gente, dai segni che troverò lungo la strada. Devo ancora imparare tanto, nonostante la mia età non più giovane». «Sento stupore ha quindi aggiunto - per la scelta della mia persona. Non voglio fare il finto umile. Conosco però tante persone, anche del nostro Clero diocesano, che ho sempre ammirato, più capaci di me». Il vescovo eletto ha quindi ricordato la sua esperienza con Sant'Egidio, «essere vescovo chiede un'accelerazione nel comunicare il Vangelo, la priorità nella vita di un cristiano e di una comunità. Un impegno che la Comunità di Sant'Egidio con cui sono cresciuto spiritualmente, mi ha trasmesso sin dal primo giorno. Mi ha aiutato a conoscere i segni della vocazione, mi ha fatto incontrare il Vangelo, mi ha fatto toccare le fragilità del mondo, mi ha portato dinanzi alle ferite della guerra e della violenza». Quella di Cerreto, ha spiegato Mazzafaro, sarà «una Chiesa di famiglia sulla via del Regno di Dio». Poi i ringraziamenti al cardinale Sepe e alla Chiesa di Napoli, e quindi al suo predecessore, don Mimmo Battaglia, di cui ha detto «troverò tanti frutti già maturati e sono sicuro di poter raccogliere frutti da quanto da lui seminato in questi anni. Lui ha seminato e io raccoglierò, anzi noi raccoglieremo». E sull'arcivescovo di Benevento, monsignor Felice Accrocca, con il quale si era sentito giovedì, «verso di lui provo un grande desiderio di amicizia».

Questo, invece, il messaggio di benvenuto della Diocesi: «Accogliendo, con gioia, la notizia della sua nomina, noi presbiteri, religiosi, religiose e fedeli laici esprimiamo i più vivi rallegramenti con l'augurio di un proficuo ministero episcopale, seguendo le orme dei santi Pastori che l'hanno preceduto in questo servizio, e perché sia ricco di frutti abbondanti di grazia per questa nostra Chiesa. Le promettiamo preghiere al Signore per intercessione della Vergine delle Grazie, patrona della Diocesi. Mentre le assicuriamo di averla già accolta nel cuore, attendiamo di incontrarla al più presto e di continuare il cammino con lei». «Non vediamo l'ora di conoscerti per camminare insieme» il messaggio dell'Azione Cattolica diocesana. «Che riesca a trovare sempre parole, riflesso dell'unica Parola» quello, invece, della Caritas di Cerreto.
 

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