Nuova scuola Torre-Sala, Comune: sos ad Invitalia per non perdere i fondi

Le opere dovranno partire entro 11 mesi

La nuova scuola Torre-Sala
La nuova scuola Torre-Sala
di Paolo Bocchino
Venerdì 28 Aprile 2023, 10:10
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Il Comune si affida a Invitalia per non fallire l'obiettivo Pnrr in relazione ai lavori di demolizione e ricostruzione delle scuole "Torre" e "Sala". Un maxiprogetto finanziato con 15,1 milioni nell'ambito della Missione 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica) Componente 3 (Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici) del Pnrr, grazie al quale nascerà un unico e moderno complesso per oltre 800 alunni, su una superficie di 6.809 metri quadrati. Alla confluenza tra via Sala e via Marmorale sorgerà poi una piazza, luogo di aggregazione sociale oggi mancante in quel quadrante della zona alta. Il cantiere dovrà partire entro marzo 2024.

La decisione di accelerare per non correre rischi è scaturita da un briefing tra il sindaco Clemente Mastella, l'assessore delegato Mario Pasquariello e i responsabili tecnici del dossier. Il bivio dinanzi al quale si trovava lo staff guidato dal dirigente Antonio Iadicicco era procedere in proprio all'affidamento dei lavori dopo la stesura della progettazione definitiva ed esecutiva da parte del vincitore del concorso indetto dal ministero dell'Istruzione, o convergere sull'opzione Invitalia sfruttando l'iter abbreviato in deroga al Codice degli appalti.

La stazione appaltante governativa potrà infatti saltare l'attesa dei livelli di progettazione intermedi, provvedendo entro il 20 settembre all'aggiudicazione dei lavori sulla scorta del solo progetto di fattibilità tecnico-economica (il cosiddetto preliminare rafforzato) redatto dallo studio di architettura Ferruccio Francesco Pio Novelli vincitore del concorso di progettazione. Il primo cittadino ha messo fine alle residue riflessioni interne alla struttura ordinando l'accelerazione al fine di non correre rischi di definanziamento, tornati prepotentemente d'attualità in tema di scuole e Pnrr. La scadenza per l'avvio dei lavori, del resto, non è lontana: entro il 31 marzo 2024, i 15 milioni della nuova "Torre" andranno appaltati. E mancano ancora all'appello la progettazione definitiva ed esecutiva dell'opera, a causa della farraginosa procedura concepita dal dicastero di viale Trastevere in condominio con gli enti locali, che ha allungato a dismisura i tempi rendendo necessaria la richiesta di extratime all'Ue.

Non si sono però modificate le scadenze imposte all'ufficio tecnico comunale: la responsabile unica del procedimento Simona De Filippo sarà chiamata all'approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica entro il 15 maggio.

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La demolizione dovrà comunque fare i conti con la storicità e il pregio architettonico del complesso edilizio. Costruite nel 1966 su progetto del grande urbanista beneventano Luigi Piccinato, le scuole "Federico Torre" e "Nicola Sala" presentano caratteristiche strutturali ed estetiche molto simili, esempi del chiaro stile razionalista che caratterizza la città. La "Torre" in particolare è censita dal ministero della Cultura nell'elenco delle strutture di rilievo architettonico e pertanto il progetto di rifacimento dovrà riprodurre il design storico dell'edificio. La demolizione dei due edifici comporterà la realizzazione di un unico plesso, liberando l'area oggi occupata dalla scuola dell'infanzia "Sala" che ospiterà uno spazio aperto utilizzabile dA studenti e abitanti del quartiere. L'intervento renderà necessaria la chiusura al traffico di via Marmorale per ragioni di sicurezza. Programmata un'adeguata area di parcheggio di pertinenza della scuola e rastrelliere per le biciclette. Il progetto terrà conto anche delle esigenze di risparmio energetico. «Grazie all'utilizzo di moderne tecniche di efficientamento - si legge nella relazione progettuale - è previsto un risparmio pari ad almeno il 20%, con riduzione di anidride carbonica e polveri sottili mediante l'utilizzo di materiali altamente coibentanti, coperture fotovoltaiche, utilizzo di corpi illuminanti a Led».

Resta invece ancora da sciogliere il nodo relativo alla collocazione transitoria della popolazione scolastica durante lo svolgimento dei lavori. Palazzo Mosti sta provando a scongiurare l'extrema ratio dei doppi turni presso strutture peraltro ancora da individuare. Non si esclude la possibilità che nel bando di affidamento lavori Invitalia preveda la fornitura di strutture modulari che ospiterebbero studenti e personale - un migliaio di persone - fino al 2026.
 

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