Rogo Sapa, l'Arpac: «I terreni di Airola non sono inquinati»

Analizzati i campioni a monte e valle del sito

L'intervento dei pompieri alla Sapa
L'intervento dei pompieri alla Sapa
di Giovanna Di Notte
Venerdì 21 Luglio 2023, 09:41
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«I terreni di Airola non sono inquinati»: la buona notizia è stata diffusa dal Comune per tranquillizzare la cittadinanza sullo stato di salute del suolo cittadino in seguito al maxi rogo divampato il 13 ottobre 2021. Da Palazzo Montevergine hanno comunicato i dati dell'ultimo dossier dell'Arpac. «Trascorsi circa due anni dall'incendio dello stabilimento Sapa, ubicato nella zona industriale di Airola si legge nella relazione finale Arpac - si è potuto verificato che, all'esito di 10 campioni di top-soil prelevati a monte e a valle dell'hub logistico non sono presenti inquinanti organici persistenti oltre soglia».

Dunque, a quasi due anni dall'incidente che scosse l'intera valle, l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Falzarano ha evidenziato che «il monitoraggio condotto dall'Arpac sul territorio di Airola ha dato risultati che sono del tutto tranquillizzanti» ricordando che a seguito del rogo alla Sapa «dopo prime analisi che la stessa Arpac aveva già condotto, l'ente comunale aveva chiesto a quest'ultima di svolgere ulteriori verifiche attraverso l'indagine di dieci campioni di suolo superficiale da sottoporre a determinazioni analitiche con il fine di accertare l'impatto e l'eventuale persistenza di diossine e furani con apposita convenzione».

Inoltre, dall'ente caudino spiegano che il 27 e 28 febbraio e il 7 marzo 2023 sono stati condotti sopralluoghi congiunti presso diverse aree, ovvero Parco dei Platani, via Giuseppe Vittorio Fucci, via Vicinale Valle, via Presa Lanno, via Sorlati e via Caracciano e che dalle indagini è stato riscontrato che «non sono presenti inquinanti organici persistenti oltre soglia quali diossine, furani e policlorobifenili in grado di bioaccumularsi e costituire pericolo per la salute umana e per l'ambiente.

Tutti i campioni sottolineano dal Comune - presentano valori di concentrazioni inferiori alla soglia di contaminazione per i siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale». Il primo cittadino Falzarano ha ribadito che la sua amministrazione ha sempre lavorato «con la massima attenzione per la salvaguardia della salubrità del territorio e della comunità» e ha ringraziato l'architetto Filomena Mauriello nelle sue qualità di responsabile del servizio ecologia con gli uffici municipali nonché la direttrice Arpac Barricella e il personale tutto».

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Intanto, quelle giunte dall'Arpac erano rassicurazioni attese da tanti cittadini che in questi anni sono stati in apprensione per il maxi rogo divampato nell'ottobre 2021, quando in quelle ore il cielo della valle venne coperto da una grande nube nera visibile anche dal casertano e dalla provincia di Napoli. Subito dopo l'incendio negli stabilimenti della Sapa furono effettuate tutte le procedure del caso per monitorare la qualità dell'aria: nel centro urbano fu posizionato un laboratorio mobile che già dalle prime ore post-rogo accertò che la presenza di diossina era inferiore al limite. Nonostante questi primi dati la popolazione ha sempre espresso apprensione per lo stato di salute dei terreni presenti nella zona in cui c'è stata la maggiore incidenza della nube nera in un territorio che, tra l'altro, è ad alta vocazione agricola.

Accertarsi della situazione dei terreni era necessario per dare risposte certe a cittadini e agricoltori scossi dalla vicenda. Per questi motivi, subito dopo l'evento, l'intera valle Caudina si è mobilitata per chiedere chiarezza a chi di dovere e il «Comitato Salute & Ambiente» di Airola attraverso una petizione popolare - firmata da oltre 300 persone - aveva proposto di mettere a regime un sistema di monitoraggio e controllo delle aziende per scongiurare il verificarsi di altri disastri e chiese all'Arpac e all'Asl di monitorare periodicamente le matrici ambientali.
 

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