Giovani nel Sannio, boom di laureati ma il lavoro resta «tabù»

Spaccato e curiosità dei dati Istat

Cerimonia dei laureati all'Unisannio
Cerimonia dei laureati all'Unisannio
di Domenico Zampelli
Lunedì 19 Giugno 2023, 11:03
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Avere due università sul territorio è sempre un dato positivo, e così il Sannio si ritrova a essere terra di giovani laureati. Nella fascia d'età 25-39 anni, infatti, uno su tre ha conseguito un titolo di terzo livello, e si tratta della migliore percentuale non solo in Campania, ma in tutto il Centro Sud, mentre a livello nazionale la casella occupata è la numero 12. Lo rende noto l'Istat nel suo aggiornamento annuale degli indicatori per il «Benessere equo e sostenibile» provenienti dai territori e aggiornato a tutto il 2022. In provincia di Benevento, inoltre, migliora la speranza di vita e la presenza di donne in politica, mentre aumentano anche i diplomati ma peggiorano le competenze in italiano e matematica degli studenti e, quel che è peggio, diminuisce l'occupazione giovanile. Tanti, dunque, gli spunti che emergono da questa linea di ricerca incentrata sull'analisi dell'evoluzione recente del benessere, con particolare attenzione agli squilibri territoriali, alle differenze di genere e di età. L'obiettivo è quello di integrare le informazioni fornite dagli indicatori sulle attività economiche con le fondamentali dimensioni del benessere, rendendo così i territori maggiormente consapevoli dei punti di forza e delle difficoltà da superare per migliorare la qualità della vita dei cittadini, ponendo tale concetto alla base delle politiche pubbliche e delle scelte individuali. Da qualche anno, il «Bes» è entrato a far parte anche del processo di programmazione economica, attraverso un allegato del Documento di economia e finanza. Nel frattempo, i numeri relativi al Sannio partono obbligatoriamente dal tasso di laureati. Nel 2021 la percentuale nella fascia d'età 25-39 anni era del 26%, un dato stabile sin dal periodo pre-pandemia, ma nel 2022 c'è stato un salto lungo 9 punti percentuali, che ha fatto raggiungere quota 35%, consegnando il primato nel Centro Sud.

Notevole il distacco dalle altre province campane: Avellino è al 27,2%, Caserta al 24,8%, Salerno al 24,6% e Napoli al 21,5%. La stessa media nazionale (28,6%) viene abbondantemente superata: in Italia fanno meglio solo le province di Bologna, Trieste, Roma, Milano, Monza-Brianza, Firenze, Ancona, Cagliari, Pesaro-Urbino, Padova e Rimini. Scatto in avanti anche per quanto riguarda i diplomati, che in un anno passano dal 55 al 60%. In questo caso, però, mancano ancora tre punti percentuali per raggiungere la media nazionale, mentre in Campania la provincia sannita viene superata dall'Irpinia (64%) e dalla provincia di Salerno (61%). Restando sul fronte scuola, e per la precisione in relazione alle medie, peggiorano rispetto al 2021 i risultati delle prove Invalsi, e questo sia in italiano che in matematica. Nel primo caso, il 48% degli alunni non ha competenze adeguate (con una maggiore incidenza fra le alunne) mentre nel secondo si arriva al 47% (in quest'ultimo caso è maggiormente in affanno la componente maschile). In ogni caso, il Sannio viaggia con dieci punti di ritardo rispetto alla media nazionale, e consola poco il fatto che registri i migliori risultati a livello regionale dopo Avellino. Finite le scuole, peraltro, i problemi non mancano. Il tasso di occupazione giovanile, infatti, si ferma al 24%, in calo di un punto e mezzo rispetto al 2021 e distante dieci punti percentuali dalla media nazionale. Solo 19 province fanno peggio in Italia (fra queste ci sono Caserta e Napoli). C'è infine un incremento di sette punti percentuali per il tasso di occupazione generale, che si attesta al 55%, ma anche in questo caso la provincia è indietro di dieci punti rispetto alla media nazionale. Per il resto, in campo economico diminuiscono i prestiti alle famiglie, che vanno in sofferenza, aumenta l'interesse delle donne per la politica ed emergono numeri preoccupanti per il sovraffollamento carcerario. Ma quanto si vive, in media, in un simile contesto? La speranza di vita, stando ai dati, si mantiene stabile per le donne a 84 anni e sale di qualche mese per gli uomini, giungendo a 79 anni e mezzo.

La media complessiva sfiora quindi gli 82 anni: si tratta dei numeri più alti registrati in Campania, anche se la media nazionale si mantiene più alta di quasi un anno. 

 

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