Spagnoletti, da San Marco al set di Indiana Jones

L'attore è apparso accanto ad Harrison Ford

Angelo Spagnoletti con Harrison Ford
Angelo Spagnoletti con Harrison Ford
di Marco Borrillo
Lunedì 10 Luglio 2023, 09:50
4 Minuti di Lettura

Ci sono storie in cui i sogni si trasformano in realtà. E nelle quali la tenacia e quell'intaccabile forza di volontà per avverarli nasce da un elemento imprescindibile: «il potere delle radici». Volendo, si potrebbe intitolare anche così la «pellicola» che sintetizza il successo di Angelo Spagnoletti, attore sannita classe 1994, che continua a inanellare esperienze professionali di primo piano, conquistando il pubblico dal piccolo al grande schermo. Restando sempre, però, semplice e con i piedi ben piantati a terra, elementi che trasformano la sua storia in una sorta di faro per i tanti giovani che, anche nel Sannio, sono pronti a cavalcare le onde dei mari in tempesta pur di vedere avverati i propri sogni. Quelli di Angelo hanno iniziato a prendere corpo proprio nel cuore del Sannio, tra San Giorgio la Molara, Molinara e San Marco dei Cavoti, dove ha vissuto la sua infanzia.

«Sono paesi a cui sono molto legato dice -, sia sotto il profilo umano che lavorativo». Qui, infatti, sono arrivati i primi "esordi", tra progetti di teatro durante i primi anni di scuola, la compagnia teatrale di Molinara e ancora un altro progetto a San Marco (dove Spagnoletti si è diplomato presso il locale liceo classico e dove spesso si reca per salutare i nonni materni), quando partecipò alle messa in scena della «Medea» nel centro storico.

Video

«A 13 anni precisa ho vissuto l'esperienza più vicina a un teatro di alto livello, quando mettemmo in scena "Non ti pago", di Eduardo De Filippo, con le scuole medie. Allora capii che quella era la mia strada». Poi la scelta di trasferirsi a Roma, dove superò il bando per studiare al Centro sperimentale di cinematografia. Tra attese e progetti, il successo arrivato con «Generazione 56k», la serie televisiva targata Netflix e prodotta da Cattleya in collaborazione con «The Jackal». «Probabilmente, per ora, è l'esperienza che mi ha dato più gioia, condivisa con il regista Francesco Ebbasta e con tanti del cast come Fru e Cristina Cappelli, un contesto lavorativo ma soprattutto umano. Poi abbiamo rilavorato insieme nella serie "Pesci Piccoli", uscita su Amazon Prime Video.

Con Francesco tra l'altro sto lavorando su un'altra cosa che presto sarà rivelata».

 

Ultimamente, però, Spagnoletti ha potuto annunciare anche di aver avverato un altro sogno, quello di ritrovarsi sul set di «Indiana Jones e il quadrante del destino», al fianco di Harrison Ford: «Un piccolissimo ruolo in un'esperienza immensa racconta -, che però è un po' la chiave nell'ambito della trama e che ruota intorno alla figura di Archimede. È stato proprio guardando il primo film della saga che, a sette anni, sono rimasto affascinato dal cinema». Tra la sue esperienze, come non citare la docuserie «Circeo», ora distribuita da Paramount +, che ripercorre la storia del noto massacro, premiata ai Nastri d'argento 2023. «In Circeo sono Saverio Vitale, protagonista maschile, il paparazzo che scatta la famosissima foto del ritrovamento di lei (Donatella). In autunno dovrebbe essere trasmessa su Rai 1». Tra i progetti più significativi anche il corto targato Emergency «Un giorno di pace», il racconto di un «ultimo uomo sulla terra dopo una guerra atomica, alla perenne ricerca di qualche altro sopravvissuto». Tanti, dunque, gli spunti offerti dalla carriera di Spagnoletti (che lavora con l'agenzia «Do Cinema»), tra progetti in archivio e altri in corso. Per lui «il sogno non ha limiti geografici. Sicuramente conclude - nascere e cresce in aree come le nostre rischia di offrire meno possibilità rispetto alle metropoli. Però ti dà molto di più: le radici. C'è una citazione di Emile Zola: "Vuoi parlare di qualcosa di davvero rivoluzionario? Parla del tuo villaggio". Quello che si è lo si deve anche al posto in cui nasci e cresci».

© RIPRODUZIONE RISERVATA