Benevento centro termale romano: ecco la spa di 2000 anni fa

Continuano i ritrovamenti in piazza Pacca

I ritrovamenti a piazza Pacca
I ritrovamenti a piazza Pacca
di Paolo Bocchino
Domenica 9 Luglio 2023, 11:03
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Una grande spa per il benessere e lo svago, ma di duemila anni fa. Gli ultimi ritrovamenti in ordine di tempo confermano che in piazza Cardinal Pacca sorgeva un'area termale di notevole estensione e importanza. L'ennesima dimostrazione del ruolo primario recitato per i romani da Benevento, non soltanto come crocevia fondamentale dei traffici commerciali verso tutte le direzioni, Oriente in primis, ma anche come luogo di residenza e otium. Testimonianze in tal senso giungono dallo scavo di minori dimensioni in corso di esecuzione nella piazza, quello realizzato nell'ambito del progetto Pics non a caso denominato «La Città dei Romani» che si sviluppa lungo il Triggio fino al Teatro. Nei giorni scorsi lo spazio di ricerca è stato esteso per consentire agli archeologi di indagare lo sviluppo dei reperti venuti alla luce nel punto all'angolo tra piazza Cardinal Pacca e vico Santo Spirito. Sono riemerse murature in laterizi rossi, caratteristiche delle edificazioni di epoca romana, con profilo ad arcate ancora da indagare nella loro completezza. Particolare attenzione suscita inoltre una singolare struttura con conformazione circolare alla base, finora riportata alla luce solo in parte. Testimonianze comunque di sicuro interesse che sono già state esaminate dalla Soprintendenza:

«Si tratta di ambienti termali di epoca romana - rivela il responsabile archeologico Simone Foresta -. Ritrovamenti interessanti ma sicuramente non sorprendenti. Nell'area di piazza Cardinal Pacca e in quelle limitrofe sono già venuti alle luce negli scorsi decenni importanti resti chiaramente riconducibili alla presenza di uno stabilimento termale realizzato in zona dai romani. Proprio a pochi metri dallo scavo in corso, nei pressi della quinta muraria medievale della piazza, sono facilmente visibili corposi segmenti di una struttura in mattoni con una semiarcata che potrebbe essere collegata ai ritrovamenti che stanno emergendo dagli scavi in corso oggi». E tracce tangibili della presenza dei «bagni romani» sono emerse anche dallo scavo più grande, quello preventivo alla realizzazione dell'infopoint turistico. Lo scorso 11 maggio, l'archeologo titolare dell'indagine Fabio Forte attestava: «Durante la pulizia di uno degli ambienti voltati, emergono due piani speculari con una pendenza di circa 45 gradi, formato da grandi blocchi squadrati. La conformazione dell'insieme a "V" potrebbe essere parte di un organismo per la canalizzazione delle acque». Si tratta della struttura in grossi blocchi marmorei comparsa nel quadrante alto del cantiere, nei pressi dell'inizio di corso Garibaldi, nelle immediate adiacenze di una pavimentazione mosaicata della quale finora non si è accertata la datazione.

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È probabile che possa essere riconducibile all'utilizzo termale anche il «grande ambiente voltato» rinvenuto dall'archeologo nella parte più centrale dello scavo, dove è emersa una notevole commistione di strutture e materiali di epoche diverse: dai blocchi di tufo utilizzati in epoca sannitica, ai lacerti marmorei e laterizi di matrice romana, fino alle fabbricazioni cementizie di fattura moderna. Una stratificazione che dimostra come l'area di piazza Cardinal Pacca vanti una storia lunga almeno 2.500 anni. E che non si trattasse di insediamenti episodici lo dimostrano anche le quattro sepolture scaturite dal sottosuolo, di probabile datazione tardomedievale, nonché i corposi quantitativi di materiali rinvenuti nel sito, testimoniato dalla consegna alla Soprintendenza di 7 buste contenenti ceramiche e 9 di marmi. Scavi che avranno ancora un ultimo step esecutivo prima della prevista copertura con terreno e della auspicata fase 2 delle indagini: «Il settore tecnico del Comune stilerà la variante del progetto per l'infopoint - spiega ancora Foresta - nella quale saranno previste le risorse per la realizzazione di saggi di profondità che ci consentiranno di conoscere il livello di fondo dell'area, informazioni utili per inquadrare meglio i reperti già emersi e per programmare la futura ripresa delle attività di ricerca nel sito». Prospettive future legate alla concessione di un cospicuo finanziamento da parte del ministero della Cultura, negli ultimi giorni al centro anche di una querelle politica. La Soprintendenza presenterà nel corso della prossima settimana una relazione dettagliata al ministro Sangiuliano nella quale sarà ripercorso lo svolgimento della campagna di scavi e prospettato un quadro del fabbisogno per il completamento, stimato in 2 milioni di euro. 

 

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