Aldo Balestra
Diritto & Rovescio
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Zeudi è miss Italia
luci (diverse) su Scampìa

Zeudi Di Palma, Miss Italia 2021
Zeudi Di Palma, Miss Italia 2021
di Aldo Balestra
Lunedì 14 Febbraio 2022, 17:33 - Ultimo agg. 15 Febbraio, 16:58
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«Zeudi Di Palma, la miss Italia orgoglio di Scampia». Ansa, 14.02.2022 ore 15.31
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Sei di Scampìa, quartiere difficile e complesso alla periferia di Napoli, e al massimo ti associano all'immagine tetra e violenta di Gomorra? Che errore. Vinci il titolo di Miss Italia 2021 (assegnato in streaming a Venezia) e hai l'occasione di parlare dell'altra Scampìa? Sta bene. Tutto ciò che si eleva dallo scontato luogo comune, che definisce una lettura approssimativa e unica di un luogo, dei fenomeni sociali ad esso connessi, delle genti e dei contesti, serve sicuramente a rileggere in maniera diversa determinate situazioni, sfruttando (e bene sia) l'effetto mediatico.

Capita che nel cuore della notte una bella ragazza mora, di 20 anni, nata e cresciuta a Scampia, vinca il concorso di Miss Italia e l'altra faccia della difficilissima periferia di Napoli finisca in prima pagina.

Il volto di coloro che non si piegano e non si rassegnano, che non si lamentano e non si adeguano, che prendono tutta la forza che hanno e vanno in avanscoperta. Lo ha fatto Zeudi, che ama arte e muscia, studia Sociologia mantenendosi anche con un lavoro in ufficio, e che collabora con la madre nel mantenere viva un'associazione di volontariato - La Lampada - che opera nel difficilissimo ambiente di Scampìa, a nord di Napoli.

In quel quartiere delle Vele, a forte presenza criminale, raccontato nelle serie tv solo e sempre nella sua parte deteriore e violenta, vive tanta, tantissima gente per bene: ragazzi che lavorano ogni giorno per troppo poco ma che con lo spaccio non vogliono avere nulla a che fare, altri che studiano, famiglie oneste e dignitose, che sapessi quanto è brutto sentirsi etichettare solo con un semplicistico “sei di Scampia”. A testa alta, come ha fatto questa ragazza, si va avanti pur essendo di Scampìa. Anzi, soprattutto. E speriamo che questo momento di grande notorietà porti speranza in chi pensa che nulla o poco sia possibile se “sei di Scampìa”.

Zeudi ha reso possibile un primato a cui ambiscono migliaia di ragazze italiane (e sarà piaciuta, come no, anche agli organizzatori, la storia di una vittoria che arriva da un mondo "difficile"), proviene da una famiglia in cui ci si impegna per agevolare la crescita onesta dei ragazzini tra le Vele, per garantire un percorso scolastico, una vita diversa. Se sei di là, e ce la fai, sei mille volte più pronto, sveglio, reattivo di chi ha visto sempre tutto facile nelle vite delle comfort zone: perché, se sei di Scampìa, un futuro diverso devi immaginarlo, blindarlo, costruirlo tra tantissime difficoltà in più. Ecco, questo è il vero rispetto che, affrancandosi e affermandosi con onestà, si può pretendere: «Sì, sono di Scampìa». E quando non sarà (più) nulla di strano, quella sarà la vera vittoria. 
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«L'onestà mena per la dritta, via chi la professa, gli dà forza e sostegno, e diventa la scaturigine più abbondante di azioni vigorose» (Smiles)

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