Dialogo tra due ombre

Dialogo tra due ombre
Martedì 4 Gennaio 2022, 13:48
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La lettera di un uomo a un’ombra genera commozione, il dialogo tra due ombre, invece, è un classico. È quello che è accaduto al ritratto/rimpianto che Alberto Arbasino fece a Pier Vittorio Tondelli, quando lo scrittore di “Altri libertini” fu spostato forzatamente. Lo si leggeva per veder riapparire Vicky. Oggi che son trent’anni esatti da quella morte, con Arbasino a sua volta dislocato, il ritratto diventa un grande pezzo di letteratura, con ammissione di colpa: «Così mi capitava di seguire da lontano – al telefono sembrava un romantico nordico, silenzioso, orgoglioso, solitario, in esilio, con un ‘centro vulnerabile’… – gli itinerari di Tondelli […] ogni mancato incontro – fonte di lunghi e tardivi rimpianti – è il frutto di un eccesso di delicatezza, reciproca e simmetrica».

Il vecchio grande scrittore riconosceva al giovane grande scrittore un intimismo sentimentale di cui discutere, confessando un amore per “Pao Pao”, con rimpianto per un’epoca militare e quindi satirico-sessuale. Per dirsi poi felice d’aver ritrovato la tenerezza insolente, il sentimentalismo sfrenato on the road e l’esuberanza effimera. Ancora un po’ di luce, e musica e parole e viaggi.  

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