Abbattimenti, tornano le ruspe, Natale: «Appelli senza risposte»

Al via la demolizione in via Vecchia di Vico, il sindaco teme l'emergenza sfollati

Abbattimenti, tornano le ruspe, Natale: «Appelli senza risposte»
Abbattimenti, tornano le ruspe, Natale: «Appelli senza risposte»
di Teresa Scalzone
Giovedì 1 Febbraio 2024, 09:16
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Arrivano ancora le ruspe a Casal di Principe. Ieri mattina sono iniziati i lavori di demolizione di un altro edificio in via Vecchia di Vico, strada che collega il paese con la Circumvallazione. Si tratta di una casa completata, ma non abitata, il cui proprietario, è deceduto qualche anno fa, mentre la moglie, di origine straniera, da tempo è residente presso un altro immobile. Questo è il sesto intervento che viene effettuato durante il mandato dell'amministrazione Natale, a cui si aggiungono altre due autodemolizioni. E sembra non essere l'ultima, la lista è lunga ed è destinata ad allungarsi.

Un altro duro colpo per Casal di Principe che non riesce in alcun modo a trovare una soluzione alternativa e adeguata.

Ed è infatti di pochi giorni fa l'ennesimo disperato appello lanciato dal sindaco Renato Natale rivolto alle istituzioni per mettere fine a queste distruzioni.

Casal di Principe in dieci anni, conta 1300 abitazioni destinatarie di ordinanze di abbattimento e circa duecentocinquanta procedure Resa (registro esecuzioni sentenze), ossia ulteriori ordinanze di demolizioni emesse dall'Ufficio tecnico dell'ente in esecuzione di sentenze definitive della magistratura penale. Ormai, un forte malessere si percepisce in paese. Molti, infatti, continuano a vivere in questi immobili sequestrati nella speranza che qualcosa cambi e perché non hanno alternative.

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«Anche la mia casa è nel libro nero degli abbattimenti dice un altro cittadino purtroppo questa è la mia prima e unica abitazione. Abbiamo fatto tanti sacrifici per costruirla e ora ho tanta paura, non vedo un futuro e sono disperata». In prima fila ancora il primo cittadino. «Sono dispiaciuto afferma il sindaco Natale i miei tentativi di trovare una soluzione alternativa all'abbattimento non hanno portato a nessuna soluzione concreta. Questa situazione è stata più volte riferita a rappresentanti del governo, della politica e della stampa, locale e nazionale. Tutti coloro a cui ci siamo rivolti hanno sempre manifestato attenzione e comprensione, ma purtroppo alle parole non sono seguiti i fatti». Le conseguenze negative degli abbattimenti sono tante, oltre alle spese a carico della casse comunali, c'è quello forte dell'impatto sociale, con oltre 6000 sfollati e 30.000 metri cubi di materiale edile di risulta da smaltire.
 

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