«Appalti e clan», a Calvi commissione d'accesso

Ieri la nomina della Prefettura di Caserta

Commissione di accesso a Calvi Risorta
Commissione di accesso a Calvi Risorta
di Giulio Sferragatta
Sabato 20 Gennaio 2024, 09:17 - Ultimo agg. 09:18
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Appalti controversi e potenziali legami con organizzazioni criminali, che potrebbero aver potuto inquinare il sistema di assegnazione delle opere pubbliche nel Comune di Calvi Risorta. Anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, per il tramite della Prefettura di Caserta, vuole vederci chiaro. Si è insediata, ieri mattina, la commissione di indagine nominata dal titolare dell'Ufficio Territoriale del Governo di Caserta, il prefetto Giuseppe Castaldo, con l'incarico di verificare ed accertare l'esistenza, o meno, di rapporti dell'ente municipale con sodalizi criminali e conseguentemente eventuali tentativi di infiltrazione all'interno della macchina amministrativa municipale. Accompagnato dai carabinieri della compagnia di Capua e dai militari della locale stazione di Calvi Risorta, il collegio - costituito da tre componenti - si è presentato ai dirigenti e ai dipendenti del Comune intorno alle ore 10.

La commissione è composta dal viceprefetto Savina Macchiarella, dal tenente colonnello dei carabinieri Ciro Piscopo, in servizio al comando provinciale di Caserta, e dall'architetto Antonio Vocile, funzionario del Provvedimento opere pubbliche per la Campania, Molise, Puglia e Basilicata. A loro spetterà il delicato compito di accertare la sussistenza di interessi camorristici e l'azione di presunti "colletti bianchi" nella gestione delle procedure di affidamento dei lavori pubblici.

La commissione eserciterà le sue funzioni per una durata massima di tre mesi, rinnovabili una sola volta per altre tre mensilità in caso di ulteriori esigenze di indagine. La nota divulgata dalla Prefettura di Caserta nulla specifica in merito alle motivazioni che hanno reso necessaria la nomina dell'organo istituzionale da parte del prefetto Castaldo, anche se appare evidente che alcune ombre aleggiano intorno ad alcuni appalti che, nei mesi scorsi, hanno attirato l'attenzione della Direzione distrettuale Antimafia.

Ha infatti fatto molto clamore, a novembre, la notizia dell'arresto di Piero Cappello, originario di Piedimonte Matese, ex direttore generale e presidente del Consorzio Asi di Caserta, poi assunto come responsabile dell'Ufficio Tecnico nel Comune di Calvi Risorta - mansione questa esercitata fino al 2021 - e, infine, come dirigente del settore Lavori Pubblici nel Comune di Cesa. Le indagini della Dda di Napoli si sono focalizzate, in particolare, su presunte gare d'appalto che sarebbero state truccate con l'alterazione dei dati trasmessi alla centrale appaltante costituita dall'Asmel.

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A beneficiarne, sarebbero stati l'imprenditore di Casal di Principe Raffaele Pezzella e l'imprenditore Tullio Iorio di San Cipriano d'Aversa, anch'essi sottoposti alla misura cautelare dell'arresto. Due sono gli appalti su cui la Direzione distrettuale Antimafia ha soffermato la sua attenzione. Gli occhi della magistratura si sono concentrati, in particolare, sulla procedura relativa al rifacimento di una strada che attraversa il territorio caleno, e quella concernente l'intervento realizzato per l'adeguamento sismico e l'efficientamento energetico di una scuola di Calvi Risorta. Saranno tre mesi decisivi per le sorti dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Lombardi. Se la commissione d'indagine dovesse rilevare la sussistenza di eventuali rapporti intrattenuti dall'ente municipale con organizzazioni criminali per la gestione degli appalti, la storia dell'attuale consiliatura non potrà più avere un seguito, se non quello del suo inevitabile scioglimento per infiltrazioni.

 

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