CASAL DI PRINCIPE - Si scava da questa mattina in corso Umberto per verificare le dichiarazioni del boss pentito Antonio Iovine che ha segnalato irregolarità sull'esecuzione della rete del metano.
Sul campo i carabinieri del Noe di Caserta, con i vigili del fuoco, coordinati dalla Dda di Napoli con i pm Maresca, Giordano e Sirignano.
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Il collaboratore di giustizia ha segnalato che l'appalto per la realizzazione della rete del metano di Casal di Principe fu controllato dal clan dei casalesi ed eseguito senza rispettare il capitolato.
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I rilievi serviranno anche ad accertare il rispetto delle norme di sicurezze ed eventuali rischi derivanti da un'esecuzione non a norma della rete cittadina del metano. Verrà accertata la profondità alla quale sono state collocate le tubature. Di norma la profondità prevista è di 60 centimetri: le società che hanno effettuato i lavori, invece, si sarebbero fermate a 30 centimetri, ottenendo così un guadagno illecito e mettendo, nel contempo, a rischio la sicurezza dell'impianto e della popolazione.
Nei prossimi giorni analoghi scavi saranno eseguiti nella vicina Casapesenna, sempre in relazione alla realizzazione della rete cittadina del metano.