Caserta, il ricordo dell'Università: «Vida un modello per tutti ed esempio di integrazione»

Al Vanvitelli due minuti di silenzio e applausi per la giovane iraniana morta a Napoli

Il ricordo per Vida
Il ricordo per Vida
di Luisa Conte
Venerdì 22 Marzo 2024, 10:33
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Due minuti di silenzio e, poi, un applauso. Così si è conclusa la cerimonia per ricordare Vida Shahvalad e Vincenzo Nocerino, i due ragazzi di 21 e 24 anni morti nella notte tra venerdì e sabato a Secondigliano, quartiere di Napoli. Due minuti di silenzio per permettere ai giovani studenti, ma anche ai docenti, del Dipartimento di Matematica e Fisica dell'Università Vanvitelli” di poter riflettere sulle parole appena ascoltate durante la manifestazione organizzata per “salutare” la collega, la conoscente, l'amica e il suo ragazzo, per «celebrare le persone eccezionali che erano, gentili e coraggiose».

Parole pronunciate da chi Vida, studentessa iraniana al secondo anno del corso Data analytics con sette esami già sostenuti, la conosceva bene e la porterà nel cuore perché, ha detto Shantia Azizian nel cortile del Dipartimento in viale Lincoln rivolgendosi direttamente alla sua «amata amica», «sei un modello per tutti noi, laboriosa e determinata. È arrivata la primavera ha esordito il giovane amico ma fa freddo. Mi mancheranno le tue risate carine per le mie battute sciocche. Tu sei morta ma resterai viva perché rimarrai vita come dice il tuo nome». E Azizian ha ricordato anche Vincenzo: «Anima felice. Peccato ha detto averlo perso. Possa riposare in pace mentre la nostra preghiera è rivolta alla sua famiglia, sempre gentile».

E il papà di Vincenzo Nocerino era lì ad ascoltare. Invitato dagli amici del figlio, non ha voluto far mancare la sua presenza per salutare Vida, la ragazza «che da tre mesi ha detto è entrata nella mia famiglia e che volevo molto bene». Non è intervenuta, seppur presente e visibilmente scossa, Hani Azimzadeh, la 23enne che ha visto Vida per l'ultima volta nel giorno in cui festeggiava il suo compleanno, venerdì sera. Il ricordo dell'ultimo abbraccio lo ha però condiviso con i suoi amici che tra le mani avevano un mazzo di fiori bianchi e dei dolcetti allo zafferano tipici iraniani che si usa offrire ai funerali.

«Mi ha dato gli auguri, mi ha abbracciato. Era felice», ha raccontato, parlando della sua amica connazionale che ha conosciuto però a Caserta, all'Università. Proprio in quell'Università che ieri ha voluto esserci per ricordare, riflettere e soprattutto agire. «Vida era una di noi, che viveva l'Ateneo appieno e la conoscevamo tutti. Sentiremo la sua mancanza soprattutto quando scenderemo nell'aula studio e non la vedremo lì seduta al solito posto nell'angolino vicino all'uscita d'emergenza», ha detto Alberto Cervera, uno dei consiglieri dell'associazione studentesca “Noi Vanvitelli”, che con gli altri componenti del gruppo (Antonio Maria Di Puorto, Chiara Esposito, Antonio Iannotta, Giuseppe Malferà, Caterina Verde, Leonardo Velotti, Guido Restituto) ha organizzato l'evento.

Un evento per ricordare, certo, un'amica che non c'è più ma anche un modo per continuare a tessere quella tela di rapporti che consente ai singoli studenti di diventare comunità. L'azione dell'associazione è continua e trova riscontro negli studenti tutti e anche nei professori.

«Questa manifestazione è stata organizzata dagli studenti colpiti da questa tragedia e noi abbiamo acconsentito», puntualizza il direttore Lucio Gialanella che continua: «Noi abbiamo molti studenti stranieri e questo dovrebbe onorare la nostra città e tutta la regione. Sono persone che vivono tante difficoltà, il nostro Ateneo e anche le amministrazioni stanno facendo molto ma ci sono tantissimi problemi, quelli burocratici in primis. Il motivo principale di questa manifestazione resta la commemorazione dei due giovani morti, ma spero che questo momento possa servire anche per sensibilizzare tutti sui cambiamenti che stanno intervenendo. La nostra offerta formativa, con corsi internazionali, ha avuto grande successo e ha portato un gran numero di studenti a Caserta. Bisogna dare risposte alle nuove esigenze».

E l'Ateneo non si è fatto trovare impreparato, anche dal punto di vista degli alloggi. «C'è un grosso investimento dell'Ateneo per realizzare a Caserta un centinaio di alloggi per gli studenti visto che l'80% degli iscritti al nostro corso sono stranieri. Ci sono ha spiegato la presidente del corso Data analytics Rosanna Verde - tante ragazze iraniane che vengono qui con tanta voglia e determinazione di studiare, di crescere e di integrarsi. Lo scorso anno 300 gli iscritti stranieri, tra loro anche Vida, di cui circa 200 continuano il percorso nonostante tanti problemi di accoglienza, inclusione, all'oggi».

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Nessun commento sulle polemiche nate a seguito della morte dei due giovani ma in molti hanno pensato a quanto detto e scritto sui funerali negati. A sciogliere tutti i dubbi ci ha pensato l'ambasciatore iraniano Hassan Asadi Nasab che ha partecipato all'evento e ha voluto sottolineare che «ogni decisione sui funerali di Vida spetta alla famiglia, noi dell'ambasciata siamo già pronti per occuparci delle questioni burocratiche necessarie».

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