Caserta, rapporto Istat-Censis: stipendi e aziende, la ripresa non c'è

Caserta, rapporto Istat-Censis: stipendi e aziende, la ripresa non c'è
di Daniela Volpecina
Domenica 6 Dicembre 2015, 11:15
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CASERTA - Caserta tra le province italiane con gli stipendi più bassi. Lo rivela il 49esimo Rapporto del Censis (Centro studi investimenti sociali), appena pubblicato, che posiziona Terra di Lavoro all’89esimo posto su 110. La perdita del valore di acquisto del salario, indicata in questo voluminoso studio, è uno degli indicatori dell’attuale situazione economico-sociale del territorio. Un territorio che, insieme a numerose altre realtà del Sud Italia, continua a scontare un ritardo e una crescita più lenta rispetto al resto del Paese. Lo confermano anche gli ultimi dati Istat, quelli relativi al terzo trimestre del 2015. Per l’istituto nazionale di statistica il Prodotto interno lordo nel periodo compreso tra luglio e settembre è aumentato soltanto dello 0,2 per cento rispetto al trimestre precedente ma si tratta di un valore inferiore a quello pronosticato dal governo. Se le stime dell’Istat per il 2015 verranno confermate il Pil chiuderà l’anno con un +0,7 per cento a fronte di una previsione di +0,9 per cento.

Nel dettaglio, rispetto al secondo trimestre dell’anno, sono stati registrati sul piano nazionale andamenti divergenti: i consumi finali sono cresciuti dello 0,4 per cento, mentre gli investimenti fissi hanno segnato una flessione dello 0,4 per cento. Le importazioni sono aumentate dello 0,5 per cento e le esportazioni sono diminuite dello 0,8 per cento. In merito ai settori di attività invece l’Istat rivela un andamento positivo nei principali comparti con un incremento del 2,3 per cento in agricoltura, 0,3 per cento nell’industria e 0,1 per cento nei servizi. Si tratta tuttavia di dati parziali calcolati su una media nazionale e che non tengono conto delle realtà locali. A livello territoriale infatti le dinamiche sono più articolate e le difficoltà indotte dalla crisi, come è noto, non hanno toccato con la stessa intensità le diverse aree del Paese.

Per farsi una idea chiara della situazione in provincia di Caserta è sufficiente scorrere i grafici Istat relativi all’anno 2014. Stando al report sui conti economici territoriali, Caserta figura tra le otto province più povere d’Italia insieme a Medio Campidano, Barletta, Carbonia-Iglesias, Vibo Valentia, Agrigento, Cosenza e Lecce. Tutte realtà con un valore aggiunto pro capite inferiore alla media nazionale. Basti pensare che il reddito disponibile per abitante a Bolzano è pari a circa 22,5 mila euro mentre a Caserta e nelle altre province campane l’importo scende a 12,6 mila euro.