Piazza Carlo di Borbone è diventata terreno di scontro politico. Le dichiarazioni del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, venerdì a Caserta per il coordinamento provinciale di Fdi, che ha denunciato le condizioni di degrado della piazza antistante la Reggia, hanno provocato la risposta risentita del sindaco Marino che, ieri, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, ha rilanciato: «Speravo che il ministro annunciasse investimenti importanti nella nostra città, alla Reggia come al Belvedere o a Casertavecchia e invece - si legge nel post - annuncia che è disponibile ad acquistare Piazza Carlo di Borbone, per poterla manutenere al meglio». E al titolare del Dicastero della Cultura, che ha affermato di aver ricevuto «decine di segnalazioni dai cittadini che si lamentano delle condizioni della piazza», Marino ricorda che «la piazza è già dello Stato che se ne disinteressa completamente e solo l'impegno del Comune e del privato che l'ha adottata (il "Reggia outlet", ndr) permettono di superare il menefreghismo del Ministero».
Nello stesso post Marino ritorna, poi, su un'antica e, forse, mai dimenticata questione, quella cioè dell'ingresso gratis alla Reggia per i casertani.
E aggiungono: «Piazza Carlo III è un bene del Demanio dato in gestione al Comune di Caserta con una convenzione che impegna l'Ente a prendersene quotidianamente cura e a preservarla. E allora, se il Comune non è in grado di curarla, Marino restituisca la piazza al Demanio così che il Ministero della Cultura possa poi richiederne la gestione». Anche il consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Pasquale Napoletano, interviene allargando lo sguardo alle immediate adiacenze del monumento: «Ogni giorno piazza Gramsci e il prolungamento che dal corso Trieste prende il nome di viale Douhet tagliando la piazza antistante la Reggia, sono luogo di assenza di controlli sulla mobilità nell'area, ove viene consentito il parcheggio o il deflusso verso la via Appia, anche in senso contrario a quello che vi sarebbe consentito». Napoletano, inoltre, denuncia «la situazione della piazza ove è sita la stazione ferroviaria. Qui vi sono il degrado e il caos più assoluti, per l'assenza di un terminal bus degno di questo nome, nonostante la disponibilità espressa negli anni passati anche dal Gruppo Fs per realizzare nella zona un'infrastruttura». Mentre punta il dito sullo spazio antistante i Giardini della Flora «divenuto luogo occasionale di bivacco di senza fissa dimora, senza controlli e spesso, nelle ore serali e notturne, anche luogo di violenze e risse».
Insomma, questioni antiche, più volte riproposte, spina nel fianco per tutte le amministrazioni comunali succedutesi negli anni, ma che continuano a tormentare amministratori, cittadini e turisti. Perché se è vero che da luglio lo stato di salute della piazza è obiettivamente migliorato grazie alla convenzione stipulata fra Comune e Reggia outlet che se ne sta prendendo cura con i suoi giardinieri, i segni del degrado comunque persistono. Il prato è secco e arido (l'irrigazione è di competenza del Comune), mentre anche la pulizia lascia a desiderare (pure questa di competenza comunale). Il tutto aggravato dallo stato di ingiustificabile abbandono (e in questo caso non c'entra il Comune) in cui versa il cantiere di uno degli edifici ad emiciclo destinati a ospitare l'Archivio. Insomma, un biglietto da visita, la piazza Carlo di Borbone (è la prima immagine che si presenta ai turisti) da migliorare, certo, con l'impegno di tutti, al di là delle polemiche.