«Servono case in affitto per i profughi
di guerra, l'affitto lo paga la Chiesa»

«Servono case in affitto per i profughi di guerra, l'affitto lo paga la Chiesa»
di Fabrizio Arnone
Lunedì 7 Marzo 2022, 07:27
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«Se avete appartamenti arredati e abitabili da affittare, metteteli a disposizione e comunicatecelo. Ci dobbiamo preparare al peggio». Non usa mezzi termini don Antonello Giannotti, parroco della Chiesa del Buon Pastore di Caserta. L'appello ai fedeli lo ha lanciato direttamente ieri mattina, domenica, durante l'omelia. Un appello per aiutare i profughi ucraini che proprio in queste ore sono in viaggio verso Caserta. Un viaggio per scappare dalla guerra e che li ha costretti ad abbandonare, oltre agli affetti, anche le proprie case e i beni. «Il nostro Vescovo ha aggiunto don Antonello ci ha comunicato la disponibilità della Caritas diocesana di farsi carico delle spese da sostenere per affittare appartamenti arredati. Noi come Chiesa del Buon Pastore non solo sposiamo l'appello del Vescovo Lagnese, ma vogliamo anche impegnarci a provvedere anche economicamente all'affitto di un appartamento arredato e abitabile da subito».

Fondamentale, in tal senso, la necessità che tutti gli arrivi in città vengano segnalati alla Caritas di Caserta che provvede a comunicarlo alla Prefettura e, quindi, a garantire assistenza e accoglienza ove necessario. Assistenza che è stata fondamentale anche per la gestione degli arrivi degli autobus che proprio negli ultimi giorni hanno trasportato a Caserta oltre cento persone provenienti dal campo profughi di Varsavia. Ad accoglierli, oltre al personale della caserma Garibaldi, i medici e la Caritas, anche dieci mediatori linguistici del Cidis, la onlus casertana impegnata nella promozione di una cultura dell'accoglienza e dell'integrazione in città, che hanno prestato servizio per agevolare la comunicazione tra gli operatori e i profughi arrivati.

L'intera comunità studentesca ucraina ha partecipato al momento di accoglienza dei circa dieci studenti ucraini scappati dalla guerra e accolti in città. Si sono ritrovati tutti ieri mattina, nella scuola ucraina Zolotoust di Caserta, ospitata nei locali dell'istituto Salesiani di via Roma. «Un momento emozionante come ha testimoniato la vicepreside della scuola, Kateryna Salovska perché i ragazzi arrivati sono ancora molto provati dalla guerra. Abbiamo accolto dieci studenti di ogni età, frequentanti fino all'ultimo anno delle scuole superiori. Da noi continueranno il percorso scolastico intrapreso in Ucraina». Studenti segnati dal dolore e dalla paura che da oggi riprenderanno regolarmente a frequentare le lezioni a scuola: «Capisco la paura e il dolore ha proseguito la vicepreside Salovska ma occorre riprendere in mano la propria vita.

C'è chi mi ha chiesto la disponibilità di bunker e cantinole in grado di proteggerci da eventuali attacchi missilistici. È dura affrontare questo momento, soprattutto dopo gli anni di restrizioni dovute al covid-19. Abbiamo chiesto un supporto psicologico per poterli aiutare. Il processo di integrazione con la città non sarà veloce e non sarà semplice, ma Caserta è dalla nostra parte». Dopo pranzo, la comunità ucraina presente a Caserta si è riunita in piazza della Prefettura con lunghe bandiere dell'Ucraina e numerosi cartelloni per chiedere la pace, la fine della guerra e, soprattutto, un intervento della Nato per una no fly zone nei cieli ucraini.

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Ieri sera è stato caricato un altro autobus di merce da inviare al campo profughi di Varsavia. Partirà questa mattina alle 8 e tornerà a Caserta mercoledì carico di altre 50 persone in cerca di un rifugio sicuro. Anche per loro è previsto l'arrivo nella caserma Garibaldi per sottoporli a tampone covid e per le registrazioni di rito. Un tir voluto da Celebration Italia di Caserta carico di trenta pedane cariche di materiale sanitario e medicinali partirà, invece, mercoledì mattina prima per Budapest e, poi, verso il confine con l'Ucraina. Anche il coordinamento di Forza Italia Caserta ha promosso una raccolta di medicinali e beni di prima necessità tra i suoi iscritti. Il carico è stato consegnato al centro di ascolto Caritas di San Bartolomeo dalla coordinatrice Rossella Gravina. In campo per l'accoglienza degli ucraini in fuga dalla guerra ci sono anche le Acli di Caserta. È stato attivato un canale preferenziale dedicato ai servizi di Patronato e destinato ai cittadini ucraini.
 

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