Vinitaly, pronti 40 stand, primato made in Caserta

Record per la Terra di Lavoro

Vino rosso
Vino rosso
di Mariamichela Formisano
Domenica 14 Aprile 2024, 07:00
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Quaranta stand targati Caserta al “Vinitaly” di Verona non si erano mai visti. E invece quest'anno, all'appuntamento più atteso dal mondo del vino previsto da domani a mercoledì’, Terra di Lavoro si presenterà in forze, per raccontare la storia, l'alta qualità e la virata bio delle sue aziende. E lo farà mettendo in vetrina le sue bollicine migliori. «Perché questo è l’anno in cui la nostra provincia mostrerà i risultati eccellenti ottenuti con il vitigno Asprinio, particolarmente votato alla spumantizzazione - dice il presidente del Consorzio Vitica Cesare Avenia - insieme ad altre chicche realizzate dai produttori che cominciano a toccare con mano l'importanza di una presenza di qualità nel mondo delle bollicine. Un prodotto sempre più richiesto e apprezzato, soprattutto dai giovani, che farà sfoggio di sé insieme ai nostri cavalli di battaglia quali i Falerno del Massico sia bianchi che rossi, insieme a tutte le altre denominazioni che tuteliamo».

Un tesoro targato Caserta che, con i suoi vini di qualità Doc e Igp, attesta i dati di vendite intorno a 1.800.000 bottiglie all’anno.

Di queste il 20% è venduto all'estero con percentuali in crescita. «Sono cifre importanti e in aumento - sottolinea Avenia - da leggere in un panorama più ampio, ossia quello della "Dop Economy" che mette insieme le Dop e Igp di tutta Italia, come la mozzarella di bufala campana, il parmigiano reggiano, il prosciutto di Parma e così via, per raccontare e promuovere all'estero la cultura, la storia, le tradizioni, e le bellezze dei nostri territori muovendo un turismo enogastronomico dai grandi numeri. Su questo fronte abbiamo appena iniziato ad incrociare dati insieme alla Camera di Commercio di Caserta e gli esiti sono entusiasmanti, e già che se ne parli ci avvicina alla visione di una economia tridimensionale che va ben oltre il numero di bottiglie vendute».

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Ottimismo e attese per il rilancio di immagine della provincia sono proprie anche del presidente della Camera di Commercio di Tommaso De Simone che, in viaggio verso l'edizione 2024 del Vinitaly, fa notare: «Negli ultimi dieci anni il numero delle imprese del vino in provincia è aumentato in maniera considerevole, passando da venti a cento. Questo dimostra l'enorme crescita del settore non solo dal punto di vista numerico ma anche in termini di qualità, caratteristica altamente connotante del nostro territorio che i consumatori premiano. Sono in crescita, infatti, i dati relativi alle vendite anche sul mercato europeo, soprattutto in Germania, ma anche su quello americano, sud coreano e asiatico in generale. Ed è questa la risposta più gratificante per quanti, a costo di grandi sacrifici, mantengono alta la qualità della nostra tradizione vitivinicola nonostante i cambiamenti climatici e i rincari energetici. Tra l'altro oggi circa il 25% delle nostre aziende vitivinicole è green, a testimonianza di una crescente sensibilità nei confronti dell'ambiente, della salute, e delle richieste di mercato che lasciano ben sperare». Il tutto a fronte di investimenti importanti che le aziende affrontano e che, grazie all'utilizzo di nuove tecnologie, mirano all'utilizzo attento delle risorse naturali e ad arginare i danni provocati da cambiamenti climatici. «L'anno scorso le piogge torrenziali di primavera determinarono un calo di produzione del 50% in tutta la provincia - dice il presidente della Coldiretti Enrico Amico - e, a macchia di leopardo, ci furono zone in cui le perdite di uva furono del 100%. A fronte di un clima che ci sta dando segnali sempre più evidenti e forti, l’unico strumento che abbiamo è quello di elevare la preparazione degli agricoltori nell'utilizzo delle nuove tecnologie per arginare il più possibile i danni. E teniamo le dita incrociate per la prossima vendemmia i cui esiti si vedranno ai primi di giugno. Certo è che, nonostante il caldo insolito di questi giorni, le piante sono in piena esplosione e si spera che nelle prossime settimane non piova tanto e forte come lo scorso anno. Intanto accogliamo le sollecitazioni che ci arrivano dalla base e che esporremo anche agli incontri promossi dal Vinitaly per chiedere lo snellimento della burocrazia che affossa le nostre aziende con lungaggini e costi insostenibili, e regole uguali per tutti contro la concorrenza sleale praticata da molti stati».

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