Lo inseriscono a sua insaputa ai vertici
della società fallita: deve pagare le spese

Lo inseriscono a sua insaputa ai vertici della società fallita: deve pagare le spese
di Domenico Zampelli
Martedì 16 Marzo 2021, 13:18 - Ultimo agg. 19:57
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Il danno, la beffa. Un residente in provincia si ritrova all’improvviso, senza avere mai firmato alcunchè, componente del collegio sindacale di una società fallita, e in quanto tale condannato dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito di un’azione di responsabilità intentata dalla curatela fallimentare. Propone allora querela di falso sulla dichiarazione di accettazione della carica. Il giudizio penale accerta la falsificazione e quindi l’estraneità alla vicenda, ma resta in piedi una questione relativa alla registrazione della sentenza civile.

Per la quale l’Agenzia delle Entrate chiede il versamento dell’imposta.

Il malcapitato si vede quindi costretto ad attivare un giudizio dinanzi alla commissione tributaria. La sezione provinciale di Caserta gli dà torto, con un giudizio ribaltato dalla sezione regionale di Napoli. Ma l’Agenzia delle Entrate insiste, portando il giudizio in Cassazione. Che ribadisce l’obbligo al versamento dell’imposta. Anche se il soggetto era estraneo al giudizio, anche se la curatela Fallimentare ha rinunciato alla domanda proposta nei suoi confronti, circostanza questa, peraltro, non adeguatamente documentata. Ciò che importa, secondo la quinta sezione della Suprema Corte, è la partecipazione al giudizio. Anche solo per sottolineare la propria estraneità. Con tanto di condanna alle spese di giudizio.

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