Aversa, giallo sui lavori alla Chiesa “”“degli impiccati”

Aversa, giallo sui lavori alla Chiesa "degli impiccati"
Aversa, giallo sui lavori alla Chiesa "degli impiccati"
di Nicola Rosselli
Venerdì 16 Febbraio 2024, 08:14 - Ultimo agg. 15:30
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È allarme tutela delle chiese storiche aversane. Proprio nel momento in cui è nell'occhio del ciclone la chiesa del Carmine, sequestrata dalla procura di Napoli Nord perché ritenuta inagibile, a rischio crollo, un'altra chiesa è oggetto di recupero con dei lavori che, sebbene potrebbero essere necessari per le condizioni in cui si trova, sembrerebbero non essere stati autorizzati. Si tratta della storica chiesa di Santa Maria Succurre Miseris, nella strada con lo stesso nome, a pochi passi da piazza Mercato e da piazza Federico Santulli. Diverse sono state le segnalazioni dei cittadini per cercare di capire cosa stia avvenendo in quella che ad Aversa è conosciuta come "a cappella de mpisi", ossia la Cappella degli impiccati. Dopo decenni di abbandono, anche in questo caso si è di fronte a un rudere che nessuno ha tutelato, forse proprio con l'obiettivo di vederla crollare.

Da decenni in mano a privati, è passata attraverso diversi proprietari e, spesso, ha costretto il Comune di Aversa a chiudere la strada attigua per la caduta di calcinacci. Eppure, si tratta di una chiesa che, anche se non pregevole architettonicamente. Fa parte della storia della città normanna, risalente al sedicesimo secolo, vi era la sede della Congrega dei Bianchi, così chiamati dal colore dei loro cappucci.

Si trattava di nobiluomini che si occupavano di assistere i condannati a morte nei suoi ultimi giorni di vita e che ne curavano, poi, anche la sepoltura. Da diversi giorni la struttura è oggetto di lavori edili dei quali, però, non vi sarebbe traccia in quella che dovrebbe essere la prescritta "tabella informativa" che la normativa prevede sia affissa all'esterno. Gli abitanti della zona riferiscono di aver tentato di informarsi presso diverse istituzioni, ma senza alcun esito. Insomma, il patrimonio storico di quella che da sempre è conosciuta come la città delle cento chiese è sempre più senza tutela, nonostante le chiese, fatta qualche rara eccezione, siano nella disponibilità della diocesi.

Sempre in tema di urbanistica, da segnalare la nota inviata al prefetto, al commissario prefettizio del Comune di Aversa e, soprattutto, al procuratore della Repubblica di Napoli Nord e a quello presso la Corte del Conti dall'ex parlamentare Paolo Santulli in relazione ai mai iniziati lavori per la realizzazione di una pista di atletica leggera nonostante da anni siano stati stanziati anche 16 milioni di euro, poi diventati 11 per i ritardi burocratici. Santulli «denuncia l'irresponsabilità e l'inerzia di quanti fino ad oggi si sono resi colpevoli della situazione di stallo, che da anni (oramai si viaggia verso i 15, ndr) blocca la realizzazione di un'opera pubblica finanziata prevalentemente con contributi ministeriali».

Dopo aver trovato anche l'area per ospitare la pista, al confine con Carinaro, in una zona ceduta dal demanio, tutto viene bloccato da continui ostacoli. Santulli ricorda, infatti, che continuano ad essere scaricati rifiuti che bloccano i lavori e che la sbarra che chiude l'area è sistematicamente divelta e i controlli sono inesistenti, evidenzia che la zona dovrebbe essere bonificata, «ma nonostante le chiacchiere resta sempre nelle stesse condizioni». Santulli ricorda che a novembre scorso ha incontrato il commissario prefettizio e continua: «Questa storia dura da anni, dopo aver superato tutti gli ostacoli, con grande impegno personale, il sottoscritto riteneva che probabilmente l'esperienza di un alto funzionario dello Stato, potesse accelerare, almeno gli interventi minimi dovuti, purtroppo non sembra che ciò sia avvenuto».

Situazione immutata anche dopo una nuova richiesta di incontro (che non vi è stato) avanzata lo scorso 11 gennaio. «Indipendentemente dalla situazione attuale, - conclude - ci troviamo difronte ad un vero e proprio scandalo che è noto da tempo ai cittadini aversani».

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