Gricignano, il giallo dei contagi
nella base UsNavy: «Non forniamo dati»

Gricignano, il giallo dei contagi nella base UsNavy: «Non forniamo dati»
di Marilù Musto
Giovedì 5 Novembre 2020, 09:16 - Ultimo agg. 6 Novembre, 10:52
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La direttiva del segretario della Difesa impone il segreto, ma nella base UsNavy di Gricignano di Aversa ci sarebbero dei contagiati da Covid-19. Si parla di circa 52 positivi americani e 30 casi di civili italiani che lavorano nella base. I dati, però, non sono confermati. Per ora, restano ipotesi. E la riservatezza- in una fase in cui la curva epidemica fa uno scatto verso l'alto - la riservatezza è come l'ingresso di uno spillone nella carne: è un dolore. Perché ogni Comune, ente, organo italiano fornisce dati, numeri. Con trasparenza. Che non ci sia nemmeno un contagiato nella base di Gricignano, è improbabile. Per un indice Rt pari a 1,29 in Campania, con la provincia di Caserta tra i 1,25 e 1,5, è sicuramente impossibile. Ma tant'è. La Campania, da ieri, è zona gialla.
E allora, perché non fornire i numeri dei contagiati nella base americana? La risposta del tenente di vascello Jamie Moroney dell'ufficio Affari Pubblici della base U.S. Naval Support Activity di Napoli, sembra essere una parentesi che si apre e si chiude, con dentro nulla: un dato, un numero, una possibilità. «Per direttiva del segretario della Difesa e per assicurare la sicurezza operativa delle forze militari, la base Nsa di Napoli non è autorizzata a comunicare il numero del personale che ha eseguito i tests e tantomeno il numero dei casi positivi Covid-19», spiega il tenente.

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Ma un dato sembra essere certo. Qualche giorno fa, i dipendenti della base di Gricignano di Aversa avrebbero chiesto l'intervento dell'Asl di Napoli per capire come comportarsi. Ma siccome Gricignano è di competenza dell'Asl di Caserta, l'istanza deve essere riscritta. «Sapevo della presenza di contagi - ha spiegato qualche giorno fa, il sindaco Vincenzo Santagata - ma non ho dati certi. Dalla base americana non c'è stata alcuna comunicazione».
C'è qualcuno che vuole andare fino in fondo alla questione: «La non chiarezza fa arrabbiare», dice Antonio Del Monaco, deputato del Movimento Cinque Stelle. «Voglio vederci chiaro, non si può tacere con il Covid, anche se si tratta di una realtà internazionale.

Vorrei avere dei dati, chiederò i documenti». Sia a Capodichino che a Gricignano, non ci sono numeri ufficiali.

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Ma come si curano i militari e i civili nella base americana? Su questo, il tenente di vascello Jamie Moroney però risponde. E la risposta sembra un'ammissione: «Il nostro personale medico, altamente qualificato - racconta - nel caso di una positività, si attiva immediatamente facendo un'indagine dettagliata per determinare se altri potrebbero essere a rischio contagio. Qualora si riscontri un contatto diretto, l'individuo viene avvisato e messo in isolamento fiduciario. La salute e la sicurezza delle nostre forze armate e delle loro famiglie restano sempre la nostra massima priorità e costantemente monitoriamo questa situazione in continua evoluzione. Continueremo a coordinarci con le autorità sanitarie pubbliche locali e con le autorità del paese ospitante per garantire il benessere del nostro personale e delle comunità locali».

A dispetto della riservatezza delle basi americane, altri organi militari di altri stati forniscono i dati dei contagi, con chiarezza. È il caso delle guardie svizzere di città del Vaticano, a Roma. Il 15 ottobre scorso, ci fu un cluster in Vaticano. Era emerso un numero totale di malati: undici. La conferma era arrivata con un comunicato dal quartier generale delle Guardie Svizzere. E poi, c'è stato il caso del commissariato di Aversa con la percentuale di contagiati di uno su quattro. Anche in quel caso, la questura di Caserta ha reso noto il dato con un comunicato stampa. Dalla base Us Navy, permane il mutismo.
 

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