Caserta: il rebus dello scheletro, il Dna sarà estratto anche dai denti

Sul cadavere ritrovati anche i documenti di un uomo

Il ritrovamento dello scheletro a Caserta
Il ritrovamento dello scheletro a Caserta
di Marilù Musto
Venerdì 27 Ottobre 2023, 08:43 - Ultimo agg. 28 Ottobre, 08:56
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I resti dello scheletro trovato in piazza Carlo di Borbone, a pochi passi dalla Reggia di Caserta, sono stati portati a Napoli, nella sede della Medicina legale della polizia di Stato. I dirigenti decideranno se portarli a Roma, nelle mani della polizia scientifica, o analizzarli in laboratorio. I medici eseguiranno l'estrazione del Dna e le analisi genetico forensi presso i loro laboratori. L'obiettivo è accertare la data e la causa del decesso. L'estrazione del Dna avverrà sia tramite i resti ossei che la dentizione, essendo lo scheletro stato esposto ad agenti atmosferici che ne rendono difficoltosi gli accertamenti.

Ma mentre il settore scientifico della polizia fatica a trovare una lettura dei fatti, si rincorrono interrogativi e perplessità fra i cittadini sul "giallo" di piazza Carlo di Borbone: una zona, in realtà, già considerata "pericolosa" da anni, soprattutto nelle ore serali. A chiarire quello che ha i contorni di un dilemma saranno le indagini avviate nell'immediatezza della scoperta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che puntano, in primo luogo, all'identificazione dello scheletro, probabilmente un uomo (sono stati trovati dei documenti con nome e cognome), ma soprattutto a capire il motivo del decesso. Non si esclude l'ipotesi di una morte violenta. Anzi, per ora, sembra essere quella più plausibile: non si spiegherebbe altrimenti il motivo per cui il cadavere sia stato nascosto per mesi. Il fatto che nessuno lo abbia visto per circa tre mesi (questo il tempo stimato dagli inquirenti) è il sintomo di quanto l'area davanti alla Reggia sia considerata una zona franca per clochard, spacciatori e ladri di biciclette.

Tutti, dormono nei pressi della stazione ferroviaria, per poi rifugiarsi il pomeriggio nei giardinetti davanti alla Reggia.

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Adesso gli inquirenti dovranno attendere il risultato degli esami genetico-forensi e degli accertamenti di laboratorio necessari per risalire al codice del Dna e avere certezze sull'identità dell'uomo. Soltanto allora sarà possibile dare un'accelerata alle indagini. Il giallo è fitto soprattutto perché quel corpo sarebbe rimasto lì per diverso tempo. È pur vero che quella siepe, al centro della piazza, è quasi inaccessibile anche per i giardinieri chiamati a sagomare le piante con le motoseghe o aste estensibili ma resta lo sconcerto. La piazza dovrebbe essere oggetto di accurate pulizie. Di certo si ripropone un problema di decoro e sicurezza urbana. Un nodo già sollevato dal ministro Gennaro Sangiuliano. 

 

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