«Jambo», stangata in Appello:
sconto di pena per il boss Zagaria

«Jambo», stangata in Appello: sconto di pena per il boss Zagaria
di Mary Liguori
Giovedì 13 Settembre 2018, 07:30
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 La Corte d’Appello di Napoli conferma le condanne inflitte in primo grado, al termine del rito abbreviato, agli imputati del processo Jambo, inchiesta sul centro commerciale di Trentola Ducenta ritenuto «creatura economica» di Michele Zagaria. Impianto accusatorio tratteggiato sulla base delle influenze politiche e imprenditoriali che hanno determinato la crescita esponenziale dello shopping center portò, nel dicembre del 2015, a un terremoto giudiziario che colpì tutto l’Agro-aversano. In manette, dopo nove giorni di fuga, finì anche il sindaco in carica, Michele Griffo, attualmente sotto processo, con Alessandro Falco, proprietario del Jambo.

Ieri, per il boss dei Casalesi, i giudici di secondo grado hanno ridotto la pena inflitta in primo grado: era stato condannato a 28 anni di reclusione, ieri invece la sentenza è stata a vent’anni. 

A ogni modo, la sentenza in Appello conferma il verdetto per buona parte degli imputati del Jambo che ha concluso anche l’iter di secondo grado e la Procura della Dda di Napoli (sostituto procuratore titolare dell’indagine Maurizio Giordano ha coordinato la Mobile e il Ros di Caserta) ha ottenuto un successo quasi pieno per il lavoro d’inchiesta che sconvolse la politica e l’imprenditoria casertana. Nel collegio difensivo sono stati impegnati, tra gli altri, i penalisti Angelo Raucci, Andrea Imperato, Nando Trasacco e Raffaele Quaranta.

LE CONDANNE
I giudici napoletani hanno confermato la pena a 14 anni di carcere per l’imprenditore Gaetano Balivo e per Vincenzo Di Sarno. Sei anni e 6 mesi sono stati comminati al pentito ed ex assessore del Comune di Trentola Ducenta Luigi Cassandra; nove anni e 4 mesi a Giovanni Garofalo; otto anni a Giuseppe Garofalo; undici anni e 8 mesi a Carlo Bianco; dodici anni a Raffaele Cantone; nove anni a Vincenzo Picone; dieci anni e 8 mesi a Tommaso Tirozzi; sei anni e 8 mesi a Raffaele De Luca; due anni ed 8 mesi a Giuseppe Petrillo. «Non luogo a procedere» nei confronti di Oreste Basco e Pasquale Pagano protagonisti di insolite e mai chiarite vicende, entrambi mancati collaboratori di giustizia. 

IL BOSS
Il 23 dicembre del 2015 Michele Zagaria era stato condannato in primo grado alla pena complessiva di 26 anni: diciotto per il 416 bis e 8 per tutti i reati fine. La Corte di Appello ha invece ritenuto sussistente la continuazione tra i delitti e ha rideterminato il tempus commissi delicti del reato associativo, comminando la pena finale di venti anni per tutti e tredici i capi di imputazione.
 
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