Scatta l'allarme dei vicini, ma l'uomo era morto da mesi

Dramma della solitudine, il 68enne preferiva uscire di notte con la sua bicicletta

Sos dei vicini, ma era morto da mesi
Sos dei vicini, ma era morto da mesi
di Lucio Bernardo
Giovedì 8 Febbraio 2024, 07:58
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Dramma della solitudine a San Nicola la Strada dove, ieri mattina, in via XX Settembre al civico 126, è stato è stato rinvenuto il cadavere di un uomo in avanzato stato di decomposizione. È stato però facile scoprire l'identità: i vicini sapevano che in quel palazzo abitava Nicola Lavoretano, 68enne ex operaio, ex meccanico, già dipendente della ditta di raccolta dei rifiuti della città. L'uomo viveva ormai da solo da anni. Dopo la scomparsa della madre, lui era tornato a vivere nella casa di famiglia dopo la separazione dalla moglie. Lo conoscevano tutti quelli del circondario, in quella casa ci era nato e cresciuto, da quando era ritornato girava sempre in bici ed era riconoscibile per i suoi capelli bianchissimi e gli occhi azzurri e, soprattutto, per il suo aspetto trasandato.

Lo si vedeva spesso fermo con la bicicletta a un angolo di strada, oppure appoggiato a un muro, spesse volte si addormentava anche sulle panchine degli ampi spazi fra Caserta e San Nicola la Strada, le zone che preferiva percorrere con la sua bicicletta.

Nicola Lavoretano era stato sposato con una donna, ma era poi arrivata la separazione e, infine, il divorzio che risale a quasi dieci anni fa; dal matrimonio sono nati due figli, uno vive a San Nicola e l'altro fuori regione. In realtà, la famiglia fino a quando era stata unita, aveva abitato a San Marco Evangelista, almeno fino al 2016.

Oltre la ex moglie e i figli, il defunto aveva anche tre sorelle, ma come per la famiglia che aveva costruito con il matrimonio, anche con le sorelle aveva interrotto i rapporti con tutte da anni. Non lo si vedeva più in giro da mesi, non frequentava nessuno, era sempre da solo con la sua bici a girovagare. La casa dove è stato trovato il cadavere di Nicola Lavoretano era in stato di abbandono: c'erano rifiuti sul pavimento e suppellettili accumulate. Stando ad alcune indiscrezioni, pare fosse scivolato in uno stato di depressione e non sembra non si sia mai capito il motivo, tanti amici che lo conoscevano cercavano di scuoterlo, di farlo uscire da quell'isolamento nel quale si era rifugiato lontano da tutto e da tutti.

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Il cadavere - intanto - è stato trasferito all'istituto di Medicina Legale di Caserta. «Lasciatemi stare, voglio vivere da solo», era stata la sua laconica e fredda risposta. Viveva principalmente di notte, quando inforcava la bicicletta e percorreva le strade libere tra San Nicola e Caserta. Lo testimoniano gli extracomunitari che abitano il palazzo di fianco a quello dove è stato trovato il cadavere.

Gli stranieri, tutti ambulanti, d'estate tornavano tardi la sera dalle varie feste patronali oppure uscivano presto la mattina per raggiungere le fiere settimanali del pontino.

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Loro con gli altri del vicinato, hanno denunciato da giorni l'odore nauseabondo che proveniva da quel fabbricato chiuso che ormai sembrava abbandonato, con l'erba cresciuta un po' dappertutto. Ieri mattina, l'accesso di vigili del fuoco e dei carabinieri e poi la tragica scoperta che lascia tutti senza parole, pensando che da più di un anno nessuno dei parenti si era preoccupato della sua esistenza e della sua storia.

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