Macrico Verde chiede integrità dell'area: «Niente cementificazione»

Continuano le audizioni del professore Christian Iaione con i rappresentanti della società civile e delle istituzioni

Continuano le audizioni per il Macrico
Continuano le audizioni per il Macrico
di Nadia Verdile
Domenica 9 Aprile 2023, 12:55
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Macrico, continuano le audizioni del professore Christian Iaione con i rappresentanti della società civile e delle istituzioni. Nei giorni scorsi sono stati ascoltati anche i rappresentati del comitato Macrico Verde, che ieri ha diramato un comunicato stampa. «Attendiamo di prendere visione del progetto grafico si legge nella nota - confidando nell'accoglimento delle aspettative della cittadinanza».

Naturalmente, la cittadinanza non è il comitato e tante sono state finora le associazioni ascoltate. «In estrema sintesi continua la nota -, le richieste del Comitato Macrico, da ben 22 anni, sono queste: destinazione urbanistica a verde pubblico F2 totalmente inedificabile propedeutica ad ogni progettualità; conservazione dell'integrità dell'area con il rispetto dei vincoli; recupero dei soli edifici in muratura esistenti, chiaramente individuati nella planimetria allegata al decreto 1865/2013, pari a metri cubi 229.484,85 e rifiuto di altri avventati e fantasiosi conteggi comprendenti hangar, tettoie e capannoni; rispetto dei vincoli apposti sull'area Macrico sui quali anche il Consiglio di Stato ha ribadito bontà ed efficacia.

Vincoli che non permettono le modifiche annunciate dalla Fondazione; conservazione di tutto il patrimonio arboreo dell'area e piantumazione di nuovi alberi in tutta la superficie dell'area». Il comunicato del comitato Macrico Verde si conclude sottolineando che «questa è la nostra proposta, in spirito di amichevole collaborazione nella speranza di non dover passare ad una contrapposizione ufficiale con tutti i mezzi legali e in tutte le sedi amministrative ed ecclesiali opportune».

In merito alla proprietà privata dell'Istituto diocesano sostentamento clero che il vescovo Pietro Lagnese e don Antonello Giannotti hanno inteso recuperare per metterla al servizio della comunità, dalla Fondazione Casa Fratelli Tutti spiegano che «sull'area del Macrico ci sono due vincoli storico militari della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania. Secondo il Ministero l'area «riveste interesse particolarmente importante a causa del suo riferimento con la storia dell'arte, e specificatamente, quella militare della città di Caserta». 

Il vincolo interessa anche i fabbricati militari, considerati «esempi della tecnologia costruttiva del primo periodo d'impiego del cemento armato». Da quando vent'anni fa l'area fu dismessa dall'Esercito ed abbandonata a farla da padrone ci sono stati rovi e vegetazione infestante. «Il sopralluogo fatto ora continuano dalla Fondazione - ha confermato ciò che si evinceva dalle planimetrie del passato: la superficie delle aree poste a sud-ovest e nord-est è stata resa per la quasi totalità non permeabile, coperta cioè dall'asfalto delle strade, dalle costruzioni in muratura e da migliaia di metri cubi di cemento armato rinforzato gettati sul terreno per permettere ai mezzi corazzati cingolati di potervi transitare. L'intervento edilizio operato dalle Forze Armate è stato imponente interessando quasi i due terzi della sua superficie». Il recente rilievo topografico condotto dall'ingegnere Tommaso Lefano ha attestato che la superficie permeabile (coperta dal terreno vegetale) è pari a circa 117855 mq mentre quella non permeabile è quasi il doppio, pari a circa 207155 mq. «Comprensibile - concludono dalla Fondazione - la preoccupazione di chi lancia l'allarme su future possibili cementificazioni dell'area. Alla luce della storia del luogo e di questi dati, però, la preoccupazione e l'impegno dei progettisti sembra sia di tutt'altra natura: capire come togliere parte del cemento lasciato in eredità da chi in passato ha edificato l'area; cemento che paradossalmente sarebbe anche tutelato storicamente». 

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