Maddaloni, l'assessore Marone fa gli auguri con la foto di Mussolini e scoppia la polemica

Imbarazzo nella maggioranza civica del sindaco De Filippo

Il post di auguri di Claudio Marone
Il post di auguri di Claudio Marone
di Giuseppe Miretto
Mercoledì 3 Gennaio 2024, 11:00
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Ai più distratti sembravano auguri di Capodanno. Ma un post con la foto di Mussolini, colto in un momento di foga oratoria, circondato da una ghirlanda di fuochi d'artificio, ha scatenato una bufera. Con il passare delle ore è montata una indignazione crescente per una scritta inequivocabile: «Che sia un anno di m... per tutti i comunisti». Ad essere travolto dalle polemiche è stato Claudio Marone, assessore all'Ambiente e responsabile della polizia municipale nell'amministrazione civica del sindaco Andrea De Filippo.

Un politico da sempre di destra ma soprattutto uomo delle istituzioni. Politico di lungo corso, medico ospedaliero, poi dirigente dell'Asl Caserta, nonché direttore dei distretti sanitari di Maddaloni e Marcianise. Insomma, una vita passata da militante nelle organizzazioni di destra, prima nel Movimento sociale italiano e poi in Alleanza nazionale. «Il medico, da sempre nostalgico del ventennio fascista, con una storia sul proprio profilo facebook ha ben pensato di augurare un anno nefasto a tutti i comunisti, pubblicando una foto di Benito Mussolini.

Non è nuovo ad uscite del genere, che creano un profondo imbarazzo al nostro Comune».

Così, l'avvocato Alfonso Formato ha aperto ufficialmente il caso politico. Il consigliere comunale dell'aggregazione civica Cantiere delle idee ed ex segretario del Pd, accusa: «La storia della nostra comunità merita rispetto soprattutto da parte di chi riveste ruoli di rilevante rappresentanza istituzionale». L'accusa di «revisionismo indegno e ingiustificabile» ha imbarazzato anche la maggioranza. Formato ha chiesto una mobilitazione trasversale: «Il sindaco De Filippo, la giunta e ad ogni singolo consigliere comunale prendano le distanze da quanto accaduto. All'assessore Marone, invece, rivolgiamo un accorato appello affinché maturi la consapevolezza di non essere all'altezza del proprio compito e di rassegnare immediatamente le dimissioni». Ma l'interessato non è affatto intenzionato a farsi «logorare dalle polemiche». «Per tre buoni motivi ribatte Marone primo perché stigmatizzo il comunismo che è l'antitesi della democrazia. Secondo, ho solo espresso il mio libero pensiero e non ho commesso nessun reato. Infine, quando non si ragiona, come insegnava Flaiano, la mamma dei fessi è sempre incinta».

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Niente scuse o ripensamenti. Dalla polemica, si è passati al braccio di ferro. Il presidente del consiglio comunale Angelo Campolattano ha cercato di spegnere l'incendio: «Chi riveste incarichi istituzionali ha il dovere di esprimersi sempre in maniera adeguata nel rispetto dei cittadini e del ruolo ricoperto. Dispiace che uno scivolone del genere sia stato fatto da una figura di grande esperienza come l'assessore Marone». Troppo tardi. Le accuse più dure arrivano soprattutto da destra e da Fratelli d'Italia. Alessandra Vigliotti, protagonista alla kermesse del partito della Meloni ad Atreju dove ha presentato un libro, è durissima: «Non chiamatelo atto goliardico. Il post dell'assessore Marone è pericoloso, antistorico, anticostituzionale. Peggio ancora se a farlo è un uomo delle istituzioni. In una città normale, se la maggioranza si scaglia senza appello contro un suo rappresentante in giunta, il segnale politico dovrebbe essere inequivocabile». Si invocano trasversalmente le dimissioni. 

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