Angela Iannotta in ospedale dopo by-pass gastrico: la famiglia scrive al ministro Speranza

Angela Iannotta in ospedale dopo by-pass gastrico: la famiglia scrive al ministro Speranza
Sabato 19 Febbraio 2022, 13:25
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I familiari di Angela Iannotta, la 28enne madre di tre figli piccoli ricoverata da inizio febbraio in fin di vita all'ospedale di Caserta dopo due interventi per dimagrire effettuati dallo stesso chirurgo - che è stato denunciato - invieranno lunedì una lettera al ministro della Salute chiedendo l'invio di ispettori presso le due strutture private in cui Angela è stata operata, ovvero Villa Letizia a L'Aquila e Villa del Sole a Casagiove.

Ad annunciarlo gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, che assistono il marito di Angela e su suo incarico hanno denunciato il medico chirurgo (già sotto processo al tribunale di Nola per la morte di un 29enne paziente del napoletano) che ha operato con by-pass gastrico Angela; una denuncia che ha portato all'apertura di un'indagine per lesioni gravissime da parte della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

Al ministro Speranza i familiari di Angela chiederanno di verificare se le due cliniche private possiedono il requisito dell'accreditamento presso la S.I.C.OB - Società Italiana di Chirurgia dell'Obesità - e se soprattutto vi fosse nelle due strutture, come richiesto per l'accreditamento, la disponibilità di un'unità di rianimazione o di una terapia intensiva.

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«Le linee guide della S.I.C.OB - spiegano i legali Raffaele e Gaetano Crisileo - e l'accreditamento dei centri di chirurgia bariatrica da parte della stessa S.I.C.OB rispondono a criteri strutturali e funzionali, volti a offrire risultati di elevato livello qualitativo, a tutela dei pazienti e dei professionisti. Vi sono poi criteri strutturali necessari per l'accreditamento S.I.C.OB. di una struttura sanitaria privata dove si effettuano interventi di chirurgia bariatrica. Deve essere prevista la presenza di un'équipe multidisciplinare (chirurgo, dietista/nutrizionista e psicologo/psichiatra) e la disponibilità di un'unità di rianimazione o di terapia intensiva».

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