Compravendite in calo, mercato degli affitti in crescita: anche per studentesse e studenti universitari. È stato un 2023 caratterizzato dall'inflazione e dall'aumento dei tassi di interesse dei mutui. E per i locali commerciali c'è spesso la paura che l'attività vada male e il canone non venga corrisposto, così si preferisce tenerli sfitti e aspettare la richiesta da parte di un imprenditore già solido. «Nel corso dell'anno appena concluso abbiamo notato una diminuzione delle compravendite pari al 20-25%. Si tratta di una flessione anche rispetto al periodo in cui eravamo in emergenza da Covid: dopo la prima ondata c'era il timore che il mercato si fermasse ma non è stato così, e pure il 2021 e il 2022 sono state delle buone annate». Paola Monaco è un'agente immobiliare con sede nel centro di Caserta ma attiva in tutta la regione. «La crescita dei tassi di interesse dei mutui ha spezzato un po' il mercato. Gli aspiranti acquirenti non si sono estinti, ma spesso non riescono ad arrivare alla concessione del mutuo perché il rapporto rata-reddito supera le possibilità».
La crescita dei tassi di interesse si accompagna quindi all'inflazione e impedisce a molti di finalizzare l'acquisto di un immobile, ma Monaco riferisce pure che la città capoluogo e i comuni limitrofi tengono meglio della provincia più distante.
Studentesse e studenti universitari sono tornati in città già dal 2022, e quest'anno il trend si è confermato. «Parliamo di stanze», dice Sara Femiano, agente immobiliare del centro di Caserta. «Quando si creano gruppi di due o tre persone preferiscono l'appartamento per questioni di comodità, e i prezzi hanno vissuto un aumento minimo dopo tanti anni di stallo. E poi nel 2023 abbiamo visto crescere in maniera sensibile il numero di dottorande e dottorandi che arrivano alla "Vanvitelli" dalle università straniere». Continua invece a sbadigliare il mercato degli immobili commerciali. D'altronde basta fare una passeggiata nel centro di Caserta per notare quanti locali hanno la saracinesca abbassata. «Le richieste non sono tantissime e i proprietari non le accettano tutte. Spesso hanno paura che la nuova attività non vada bene. Sanno che potrebbero avere più di una difficoltà nel rientrare in possesso del locale e allora preferiscono tenerlo chiuso aspettando una buona occasione». L'ideale è un imprenditore solido. «Non vogliono rischiare e si sentono più tutelati».