Lo Uttaro 2, ok per bonifica al piano della Regione: «Ora agire rapidamente»

Messa in sicurezza, vincolo Arpac sui materiali

La discarica di Lo Uttaro
La discarica di Lo Uttaro
di Daniela Volpecina
Venerdì 24 Novembre 2023, 08:02 - Ultimo agg. 13:18
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Messa in sicurezza permanente della discarica Nuova Lo Uttaro, c'è l'ok al progetto esecutivo. Il piano, messo a punto dalla Sogesid (società in house del Ministero dell'ambiente che si occupa di bonifiche e interventi ambientali), è stato approvato mercoledì in Regione, all'unanimità dei presenti, in occasione della Conferenza dei Servizi alla quale hanno preso parte anche Provincia, Comune di Caserta, Gisec, Asl ed Eda (l'Ente d'Ambito per il servizio di gestione integrata dei rifiuti). Assente l'Arpac che tuttavia ha fatto pervenire il suo parere favorevole, seppur vincolato da una prescrizione relativa al materiale che la società intende impiegare per la realizzazione dello strato di capping e quindi per la impermeabilizzazione del sito. La stesura definitiva del progetto è avvenuta a seguito delle richieste di modifica e delle integrazioni formulate in occasione di una precedente conferenza dei servizi che si è svolta il 26 maggio 2021 e a seguito di un tavolo tecnico del 14 dicembre 2022.

Ad agosto infine la bozza definitiva e la richiesta di Sogesid agli uffici regionali di indire la nuova conferenza di servizi per l'acquisizione di tutti i pareri necessari per il via libera all'esecutività dell'opera.

Nelle prossime ore verrà emanato il decreto regionale, poi la società potrà indire la gara di appalto. L'aggiudicataria avrà diciotto mesi di tempo per realizzare l'intervento.  «Siamo finalmente giunti alla fase conclusiva - ha detto l'assessora comunale all'ambiente, Carmela Mucherino - dopo anni di attese, riunioni e centinaia di sondaggi e monitoraggi. Il nostro contributo è stato quello di sollecitare in ogni tavolo la conclusione dell'iter progettuale.

L'impegno profuso ha dato i suoi frutti e oggi possiamo assistere finalmente all'avvio concreto degli interventi di messa in sicurezza permanente dell'area. Non possiamo più rimandare, abbiamo il dovere di agire rapidamente e garantire alle future generazioni migliori condizioni di vita e di ambiente». L'intervento sarà finanziato nell'ambito di un vecchio accordo di programma sulle compensazioni ambientali del valore di dieci milioni di euro che prevedeva anche la rimozione - avvenuta nel 2010 - del cosiddetto "panettone", il sito di stoccaggio situato sempre in località Lo Uttaro, e la caratterizzazione dell'area Vasta, compiuta in realtà solo in parte e per la quale si attende un nuovo progetto integrativo sempre della Sogesid.

L'intervento di messa in sicurezza della Nuova Lo Uttaro è atteso da quasi venti anni ed è stato più volte sollecitato da associazioni ambientaliste e cittadini anche in virtù delle continue fuoriuscite di percolato che continuano ad inquinare le falde. Alla Conferenza di servizi erano presenti anche Legambiente e il comitato Acqua pulita.  Lo Uttaro 2 era stata aperta nel 2007, in piena emergenza rifiuti, ma rimase in funzione solo per sei mesi prima di essere posta sotto sequestro dalla Magistratura. L'invaso fu aperto in fretta e furia a seguito di un accordo tra l'allora presidente della Provincia, Sandro De Franciscis, l'ex sindaco Nicodemo Petteruti e il commissario per l'emergenza rifiuti in Campania, Guido Bertolaso. Ma fu attivo da aprile a novembre, poi chiuso a seguito di alcune indagini della Guardia di Finanza e dei carabinieri del Noe, scattate dopo una segnalazione alla Procura di Santa Maria Capua Vetere da parte del comitato dei garanti per la gestione della discarica e la tutela della salute pubblica. Si scoprì infatti che nel sito non venivano sversati rifiuti urbani.

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E fu confermato che la discarica si trovava in un'area già compromessa dal punto di vista ambientale. Oltre alla Nuova Lo Uttaro, insistevano - e ci sono ancora oggi - altre due discariche, mai bonificate. Ecologica meridionale, aperta nel 1990, e Lo Uttaro attiva dal '94 al '98. Per la Ecologica meridionale, (58mila mq), dovrebbe partire un intervento di capping nel 2024, realizzazione di un cappello impermeabile che non permetterà alla pioggia di attraversare i rifiuti e portare in falda elementi inquinanti attraverso il percolato. L'opera sarà finanziata con fondi ministeriale per circa 6,5 milioni di euro. Nel 2019 inoltre la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha sequestrato in quest'area 12 pozzi per le colture agricole e l'uso domestico contaminati per decenni con l'arsenico utilizzato per le attività industriali. 

 

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