Morti durante i lavori, i legali
delle famiglie: Curia responsabile

Morti durante i lavori, i legali delle famiglie: Curia responsabile
Morti durante i lavori, i legali delle famiglie: Curia responsabile
di Marilù Musto
Venerdì 10 Febbraio 2017, 12:12
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Piedimonte Matese. «Cito la curia come responsabile civile del procedimento a carico dei titolari delle imprese coinvolte nella morte dei due operai Antonio Atzeri e Tammaro Albino». Questa la richiesta dell’avvocato Vittoria Pellegrino che rappresenta in tribunale i familiari di uno dei due operai deceduti cadendo dal ponteggio della chiesa di San Marcellino a Piedimonte Matese, in fase di ristrutturazione dopo il terremoto del 2013.
La proposta è stata avanzata durante l’udienza preliminare davanti al gup Emilio Minio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. I due operai precipitarono da un ponteggio nell’ottobre del 2015. Antonio Atzeri, 56 anni di Casoria e Tammaro Albino, 48 di Gioia Sannitica morirono prima dell’ arrivo dei soccorsi. L’incidente avvenne nel primo pomeriggio all’esterno della Basilica di Piedimonte Matese, durante una giornata caratterizzata da forte vento.
I due lavoratori stavano montando l’impalcatura ed erano arrivati a un’altezza di 8-10 metri quando la struttura in ferro crollò, travolgendoli. Uno dei due operai finì sotto ai tubi, l’altro si schiantò su un’automobile parcheggiata. Sul posto c’era anche un terzo operaio, salvo per miracolo. Imputati nel procedimento sono il fornitore del ponteggio,il  titolare dell’Alma Servise srl e l’architetto progettista responsabile della sicurezza.

Le indagini

Secondo quanto accertato dai carabinieri di Piedimonte Matese subito dopo la tragedia, coordinati dal pm della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere Carlo Fucci, uno dei muratori lavorava per l’impresa di San Potito, l’«Alma Service sas» che aveva ottenuto, dalla Diocesi di Alife-Caiazzo, retta dal vescovo Valentino Di Cerbo, l’affidamento dei lavori di adeguamento strutturale e messa in sicurezza della facciata della chiesa, danneggiata dopo il sisma che colpì l’Alto-Casertano.
In realtà, l’avvocato che rappresenta Antonio Atzeri in giudizio, ha sottolineato al giudice Minio il fatto che la curia era al corrente del decreto di sospensione dei lavori su ordine del Comune di Piedimonte Matese per carenza di certificati, in particolare della Scia.
Nonostante tutto, gli operai avevano ripreso a lavorare, probabilmente sprovvisti di attrezzi utili alla sicurezza. Per questo motivo il legale ha chiamato in causa la curia in sede civile.
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