Sguardi smarriti, occhi lucidi, visi rigati. Erano in tanti nella chiesa di Santa Maria Assunta, a Recale, ai funerali di Lorenzo Riccio, il giostraio 41enne deceduto il 31 ottobre dopo un intervento di bypass gastrico eseguito all'ospedale "Fatebenefratelli" di Benevento, cui si era sottoposto per perdere peso; sul caso è in corso un'indagine della Procura, con due chirurghi indagati per omicidio colposo medico. Ieri pomeriggio, in tanti amici, parenti, semplici cittadini hanno voluto abbracciare la moglie Maria Vitale, i loro quattro figli, il padre Erminio, la madre Maria Piccolo, i fratelli Vincenzo e Diego e la sorella Raffaella. A stento le navate sono riuscite a contenere la folla; la commozione, quella no. «Sentiamo ancora i suoi passi - ha affermato il sacerdote Antonio Coscia durante l'omelia - Lorenzo è qui. È vero, è un momento difficile, dovremmo rimanere in silenzio e sperimentare la fragilità della vita, ma ci consola che egli oggi viva in Cristo».
Da Benevento, la salma era giunta a Recale intorno alle 13, il rito è iniziato due ore più tardi, in un'atmosfera di incredulità e dolore.
L'esame era un passaggio decisivo nella vicenda, perché contribuirà a fare chiarezza sulle cause del decesso e su eventuali errori commessi nella gestione operatoria e post-operatoria di Lorenzo. Sul fronte delle indagini, prosegue il lavoro del pubblico ministero Maria Dolores De Gaudio: al momento, risultano iscritti nel registro degli indagati Francesco Giuseppe Biondo, 67 anni di Avellino, ed Emilio Parente, 72 anni di Benevento, entrambi sospesi dal servizio, per i quali vale, naturalmente, la presunzione di innocenza. L'inchiesta, scattata in seguito alla denuncia della famiglia e condotta dalla squadra mobile di Benevento, potrebbe, tuttavia, allargarsi ad altri casi, oltre a quello del 35enne di Avella Francesco Estatico, e coinvolgere altre persone.
All'attenzione degli inquirenti sarebbe finito pure un gruppo privato su Facebook, con oltre 4mila e 500 iscritti, misteriosamente chiuso il 3 novembre, giorno della morte di Estatico. Il gruppo pare fosse gestito da un'ex paziente di uno degli indagati, creato allo scopo di "reclutare" nuovi pazienti esaltando i benefici, indubbi, della chirurgia bariatrica e degli interventi di bypass gastrico, ma minimizzandone, forse troppo, i rischi.