«Un museo nella ex base Nato per ricordare la guerra fredda»

«Un museo nella ex base Nato per ricordare la guerra fredda»
Giovedì 13 Agosto 2015, 22:43 - Ultimo agg. 14 Agosto, 08:45
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CASERTA - La base Nato di monte Massico, a Sessa Aurunca, dismessa e in stato di pericoloso abbandono, trasformata in «museo della guerra fredda»? La proposta sarà avanzata agli enti istituzionali da «Limen», il periodico d'informazione della Diocesi di Sessa Aurunca e probabilmente coinvolgerà più d’un ente territoriale. Proprio nell'ultimo numero il mensile diretto da Oreste D’Onofrio riporta, a firma di Sergio Nazzaro, giornalista e scrittore, un suggestivo e particolarissimo viaggio nel bunker a prova di atomica, costruito negli anni '50, diventato, poi, una volta chiuso nel '96, luogo di rifiuti e oggetto di saccheggio e devastazione.



Ad appoggiare la proposta è il vescovo della diocesi aurunca, Orazio Francesco Piazza che, anche attraverso Limen, mantiene vivo il dialogo con i fedeli per la crescita della sensibilità sociale. «Vogliamo proporre - ha affermato il vescovo - di recuperare il territorio attraverso la sua memoria, valorizzando un luogo, di per sé avviato al degrado, per mantenere vivo, nella coscienza di quanti ne fruiranno, la consapevolezza dei rischi vissuti dall'umanità e l'impegno a percorrere altri sentieri che tutelino la pace tra i popoli e la dignità di ogni uomo». Ma di che si parla, cosa è «Proto»? Si tratta di una base militare sotterranea, nome in codice «Proto», scavata nella roccia tra Mondragone e Sessa Aurunca, negli anni '50, abbandonata nel '96, quando ormai la guerra fredda diventava un ricordo. «Si entra - scrive Nazzaro - strisciando a pancia in giù per qualche metro, ci si ritrova in un tunnel largo quanto una corsia di autostrada. Si cammina per due chilometri nell'oscurità. Lungo il percorso ci sono attrezzi da lavoro, tracce di vita anche recenti.



Poi finalmente la vera entrata. Quando Proto era in funzione il tunnel era attraversato dai trenini elettrici lunghi 35 metri che portavano il personale militare e civile al lavoro». Proto intercettava da Gibilterra alla Turchia tutto, qualsiasi cosa volasse, si muovesse sullo scacchiere della guerra fredda tra Urss e Usa. Proto era, in effetti, una base Nato, un terminale di ascolto e trasmissione Ace High che partiva dalla Norvegia e attraversava tutta l'Europa
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