Parcheggio di via Feudo San Martino: dubbi della Soprintendenza sul piano

Il parere negativo al Comune: Opera inutile e poco produttiva

L'area del parcheggio
L'area del parcheggio
di Daniela Volpecina
Venerdì 21 Luglio 2023, 09:01 - Ultimo agg. 11:14
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Parcheggio interrato di via Feudo San Martino, c'è un preavviso di parere negativo da parte della Soprintendenza. Con una nota, già inviata al Comune, l'Ente guidato dall'architetto Gennaro Leva, ha invitato l'amministrazione a valutare una soluzione alternativa. «Oltre a considerare l'opera inutile fa sapere il soprintendente riteniamo poco opportuno distruggere un parco pubblico e lasciare l'area inoperosa per tutta la durata del cantiere, e quindi per almeno tre anni. Meglio farebbe il Comune a valutare un altro spazio per questa infrastruttura».

Tutto ciò anche alla luce del fatto che l'oasi di via Feudo ricade in un'area protetta.

Quella dell'asse monumentale che da piazza Carlo di Borbone e viale Carlo III arriva fino alla rotonda di San Nicola la Strada, coinvolgendo quindi anche le aree interne fino ad una distanza di cinquecento metri.

Lo si evince dall'articolo 21 ex legge 1.089 del 1939 in cui si fa riferimento ad un vincolo di rispetto e soprattutto emerge dall'articolo 16 del Piano Paesistico territoriale del 2001, secondo cui in via Feudo sarebbero assolutamente vietati il taglio e l'espianto degli alberi di alto fusto, la modificazione del profilo naturale del terreno e soprattutto l'incremento dei volumi esistenti. Il progetto del parcheggio, anche se interrato, comporterebbe infatti la cementificazione di una parte dell'area verde in superficie.
 

Il parere vincolante della Soprintendenza non sembra però aver scoraggiato il Comune che per questo progetto ha ottenuto dal Ministero finanziamenti per quasi sei milioni di euro nell'ambito del Pinqua. E infatti l'ufficio tecnico ha già prodotto una serie di controdeduzioni che saranno al vaglio della Sovrintendenza la prossima settimana. E chissà che queste ultime non riescano a ribaltare il verdetto definitivo. «Nelle nostre note fanno sapere dal Comune abbiamo precisato che tutti gli alberi che verranno abbattuti, verranno ripiantati. Inoltre nell'area ci sono già dei precedenti simili. Malgrado i vincoli, sono state realizzate infatti negli anni strutture sportive interrate, non comprendiamo dunque perché non potrebbe valere lo stesso principio per il parcheggio».

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Nel frattempo le associazioni ambientaliste, che da mesi protestano, chiedendo una rivisitazione totale del progetto, hanno annunciato per oggi alle 18,30 un flash mob nell'ambito dell'iniziativa Arcipelago Acquaviva Summer Fest. Ma è giallo sulla location. Solo questa mattina infatti sapranno se il Comune li ha autorizzati a manifestare nell'oasi. In caso contrario il sit in si svolgerà nella villetta di via Arno. «Con questo progetto spiega Virginia Crovella del comitato Città Viva l'area subirà una trasformazione radicale del paesaggio e un danno ambientale notevole. Per accreditarsi agli occhi del Ministero, il Comune sostiene poi che l'opera servirà a rendere fruibile l'area per restituirla alla città ma in realtà questo spazio verde è già fruibile. Infine riteniamo che il parcheggio non rispetti i criteri di sostenibilità e zero consumo di suolo enunciati invece dal Pinqua». Critica anche Maria Rosaria Iacono di Italia Nostra: «L'amministrazione sembra aver dimenticato che su quest'area, venti anni fa, furono investiti soldi pubblici per realizzare un piccolo polmone verde. Con questo progetto, si spenderanno altre risorse pubbliche sulla stessa area per cambiarne la destinazione d'uso. Ci sembra quantomeno inopportuno oltre che imprudente proseguire su questa strada senza verificare se l'operazione sia corretta sul piano urbanistico».

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