Partorisce in auto davanti ai tre figli,
corsa in ospedale con tutta la famiglia

Partorisce in auto, corsa in ospedale con tutta la famiglia
Partorisce in auto, corsa in ospedale con tutta la famiglia
di Vincenzo Ammaliato
Lunedì 6 Gennaio 2020, 16:43 - Ultimo agg. 16:59
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L’auto si presenta all’ingresso del pronto soccorso del Pineta Grande Hospital in piena notte, a tutta velocità e strombazzando il clacson. Per medici e paramedici sono i classici segnali dell’arrivo di un paziente in condizioni disperate.

Tutto il personale si prepara per il codice rosso; invece, per una volta, l’intervento non è per strappare dalla morte un nuovo paziente, ma per accogliere una nuova vita. In auto ci sono un uomo e una donna e i loro tre figli, anzi quattro. L’ultimo è nato appena dieci minuti fa, proprio sul sedile anteriore lato passeggero, dove è seduta la donna. Lei ha ventitré anni, i suoi figli ne hanno uno, due e tre. E quest’ultimo, appena vede il nuovo fratellino - racconterà dopo il papà - viene spontaneo esclamare: «Cucù-Sette».

Ma torniamo ai momenti concitati preparto. La donna è quasi al termine della gestazione e la mattina va dal ginecologo per quello che ritiene l’ultimo controllo di una gravidanza normale e serena. Il medico ritiene ci siano altri dieci giorni di gestazione e la invita a ritornare dopo una settimana. Lei si sente bene e conduce la vita di sempre. La sera va con tutta la famiglia a cena a casa di un familiare, e quando stanno per rincasare, a Mondragone, che per fortuna è vicino il Pineta Grande Hospital, avverte la rottura delle acque. Non fa neanche in tempo a sollevarsi dal sedile che il bambino che porta in grembo viene fuori come in un attimo (Molto probabilmente favorita dalla circostanza che i tre parti precedenti sono stati tutti naturali).

E mentre i bambini già esultano per l’arrivo del nuovo fratellino, i genitori vanno in panico. Il papà inizia una corsa verso il pronto soccorso. La mamma, invece, lo stringe al ventre, col cordone ombelicale ancora attaccato. Arrivati in ospedale, finalmente il personale sanitario si prende cura della donna e del neonato, che pesa quasi tre chili. Da subito si capisce che stanno entrambi benissimo. A questo punto tutti possono tirare un sospiro di sollievo, meno che i tre fratellini, loro sapevano da sempre che sarebbe andato tutto bene.
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