Pd Caserta, apertura di Marino: «Giunta, presto vertice con i consiglieri dem»

Il sindaco apre alle richieste di due consiglieri

Il sindaco Marino e la commissaria Pd Camusso
Il sindaco Marino e la commissaria Pd Camusso
di Luisa Conte
Sabato 23 Dicembre 2023, 08:48 - Ultimo agg. 24 Dicembre, 10:57
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«Dopo le festività convocherò il gruppo consiliare e ascolterò le argomentazioni dei due consiglieri che hanno protocollato la richiesta». Nessun tentennamento da parte del sindaco Carlo Marino, che annuncia un incontro a breve, non prima dell'inizio del nuovo anno. Il primo cittadino ieri mattina ha letto la lettera, a firma dei consiglieri Pd Matteo Donisi e Roberta Greco, protocollata in Comune l'altro giorno. Un'istanza con la quale si chiede al sindaco un rimpasto di giunta e agli assessori di dimettersi per meglio riorganizzare il gruppo al governo rendendolo più rappresentativo rispetto a partiti e cittadini. Un'istanza che il sindaco vuole discutere anche con gli altri due esponenti del gruppo consiliare Andrea Boccagna e Gianni Comunale. «Convocherò - annuncia - l'intero gruppo per provare a capire insieme partendo, così come hanno indicato nella lettera, dall'analisi delle elezioni provinciali».

Per il confronto con il partito, Marino non ha dubbi: «Per rendere possibile un confronto tra amministrazioni e partiti c'è bisogno degli organi di partito. Al momento c'è solo una commissaria provinciale del Pd e non c'è nessun iscritto al Pd.

Spero si acceleri la fase congressuale perché c'è bisogno di ricostruire gli organi del partito e avviare quel naturale confronto che ora risulta difficile se non impossibile». E se i toni del primo cittadino sono sereni, meno diplomatiche le parole del capogruppo consiliare Pd Comunale: «Fermo restando la legittima richiesta di ognuno, credo che i modi usati dai due colleghi siano irrispettosi e scorretti sia a livello politico che personale, mi sarei aspettato una discussione interna prima di presentare la proposta ma evidentemente non c'è rispetto per ruoli e persone». Comunale vede in questa richiesta «l'ennesimo attacco alla mia persona e non ne ravviso il motivo visto che io sono sempre stato corretto nei confronti di tutti».

E la richiesta provocatoria ha fatto drizzare le antenne anche del consigliere comunale Raffaele Giovine che ha approfittato della situazione di crisi del gruppo consiliare Pd per invitare i "dissidenti" a un'azione comune che potrebbe trasformarsi in un'opportunità di crescita per la formazione politica di cui lui stesso fa parte, Caserta Decide. «Questa amministrazione - sottolinea - ha dimostrato sia sulle questioni di pianificazione generale che sulle questioni di vita quotidiana uno scollamento complessivo dai desideri degli abitanti. Non è sufficiente cambiare i musicisti per cambiare la musica. Temo fortemente che ormai lo "schema Marino" farà permanere la città agli ultimi posti delle classifiche per vivibilità.

Non è un caso che, in queste ore, la cronaca giudiziaria ci racconti di legami direi opachi fra politica e impresa. Questa è una delle questioni per cui stiamo tra i banchi dell'opposizione. Auspico che la proposta di azzeramento della giunta da parte del Pd si concretizzi in un passaggio tra i banchi dell'opposizione e che questa riflessione abiti anche il gruppo locale del M5S. È evidente che i progressisti siedono in minoranza e da questi banchi potremo insieme costruire l'alternativa. Le porte sono aperte chiaramente a tutti quei consiglieri sensibili che sono stanchi di questo modus operandi».

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La questione Pd coinvolge un po' tutti soprattutto chi si è sentito chiamare direttamente in causa da esponenti dem critici nei confronti dell'operato della commissaria provinciale Susanna Camusso, rea di aver aperto un dialogo con alcuni esponenti di centri sociali. Le parole polemiche di Gianni Comunale non sono sfuggite a Vincenzo Fiano e Virginia Crovella, membri del coordinamento di Caserta Decide e storici attivisti del centro sociale Ex Canapificio, che hanno voluto intervenire nella discussione politica, in particolare in quella relativa all'amministrazione comunale. «Ci sentiamo tirati in ballo nella polemica politica da chi asserisce che la commissaria del Pd abbia incontrato "solo i centri sociali" - scrivono in una nota i due attivisti -. Ci sarebbe, invece, da riflettere su come mai questa amministrazione comunale abbia deciso di chiudere i ponti con chi si spende per il piedibus, la mobilità sostenibile, la tutela dei parchi, i progetti di accoglienza dei migranti, per la difesa del reddito di cittadinanza. Servirebbe aprire una riflessione su cosa significa incarnare i valori della giustizia sociale e ambientale una volta al governo della città. Per queste ragioni siamo in campo». 

 

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