Pizzo per i Belforte: convalidato
il fermo per la moglie del boss

Pizzo per i Belforte: convalidato il fermo per la moglie del boss
Pizzo per i Belforte: convalidato ​il fermo per la moglie del boss
Venerdì 3 Febbraio 2017, 13:36
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Marcianise. Convalidato il fermo per Maria Buttone. Nelle case circondariali di Piacenza e Santa Maria Capua Vetere e a Marcianise, i carabinieri di Caserta e personale della locale Questura hanno eseguito un ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti della Buttone - moglie del boss Domenico Belforte - e di Salvatore Belforte. Convalida anche degli arresti domiciliari nei confronti di Alessandra Golino. I tre, ritenuti responsabili di concorso in estorsione continuata, con l'aggravante dell’aver commesso i fatti col metodo mafioso ed al fine di favorire l’organizzazione camorristica dei “Belforte” di  Marcianise e comuni limitrofi, sono già state oggetto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ed eseguito dai militari del citato reparto e da personale della Questura di Caserta, lo scorso 19 gennaio. Il Tribunale Partenopeo, con l’odierna misura cautelare, ha pienamente accolto le risultanze investigative dei carabinieri, maturate nell’ambito di una complessa attività d’indagine protrattasi per diversi mesi ed articolatasi in numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, servizi di appostamento, perquisizioni locali e personali. 
In particolare, la donna, già detenuta anch’ella al regime cui all’art. 41bis, era stata sottoposta agli arresti domiciliari a Marcianise. Dopo la scarcerazione, la donna ha sempre partecipato al sodalizio criminoso, organizzandone ogni attività criminale e fornendo nel tempo un apporto attivo, soprattutto nei periodi di assenza dei massimi vertici del clan, ha ripreso la gestione delle attività illecite della famiglia, impiegando come esecutori il i figlio Salvatore Belforte e la compagna di quest’ultimo, Alessandra Golino. Le indagini hanno consentito di accertare come il ritorno in libertà della donna abbia fatto rinnovare nella popolazione di Marcianise timore, rispetto e quindi soggezione nei confronti dei componenti di tale sodalizio camorristico, che non ha mai perso il controllo “criminale” del territorio.
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