Rami, pezzi di luminarie e rifiuti: sul corso Trieste ecco il recinto-discarica

Marciapiede off limits per il rigonfiamento del basolato

Rami, pezzi di luminarie e rifiuti: sul corso Trieste ecco il recinto-discarica
Martedì 19 Dicembre 2023, 08:57
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Il marciapiede antistante il Palazzo della Provincia al corso Trieste, recintato da un paio di mesi per il sollevamento delle lastre di granito gonfiate dalle radici emergenti, è diventato un box discarica di rifiuti, bottiglie e bicchieri di plastica abbandonati dopo la recente marcialonga, fogliame, tronchi d'albero spezzati e, ultimo arrivato, di un festone natalizio abbattuto dalla tramontana che ha soffiato per un paio di giorni. I rottami di quella che era una luminaria rappresentante un cappellino di lana con pon-pon in due colori e relative scie di lucine, rappresentano la ciliegina su una torta che si continua a offrire sul corso principale della città, fruitori i residenti, i passanti e i turisti che si avventurano nel centro fra brutture che cozzano col pieno di bellezze assorbite nella Reggia.

Nel recinto-discarica a cielo aperto c'è finito - il lato grottesco che non manca mai - anche il trittico di modernissimi contenitori di rifiuti che esibiscono, sui tre comparti per la raccolta differenziata, le immagini delle monumentalità di casa nostra.

La recinzione è stata installata da un paio di mesi, la rete metallica a larghe maglie e quella di plastica di colore arancione tipica dei cantieri di lavoro non sottraggono alla vista la spazzatura che vi si accumula, delizia di esercizi commerciali adiacenti e dirimpettai, fra questi un bar con tavolini sulla piattaforma esterna.

La domanda: è normale da parte degli operatori ecologici lasciare a marcire alle intemperie tutto il luridume raccolto nella recinzione? E se questo presidio di sicurezza è stato installato per il pericolo dei bozzi di radici emergenti - non gli unici, anzi, di tutto il Corso - e per la instabilità degli alberi stracarichi di rami e fogliame lasciati crescere senza manutenzione, perché non si provvede a sanare questi inconvenienti?
Da un paio di mesi è stato assicurata come imminente l'attribuzione dell'appalto per la manutenzione della vegetazione urbana, al nostro giornale lo avevano dichiarato il vicesindaco Emiliano Casale e da ultimo l'assessore Massimiliano Marzo, del provvedimento e della conseguente operatività che ne deriverà si continua a non vedere tracce.

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È nota la questione dell'alberatura che corre lungo i marciapiedi di corso Trieste e via Battisti, fu scelta con azzardo e superficialità il tipo di "Grevillea robusta", buona per viali boscosi, e non quello di taglia ridotta. I risultati sono da anni sotto gli occhi di tutti, l'imponenza dei fusti è supportata da radici proporzionate che, compresse dal mattonato dei marciapiedi, si gonfiano ed esplodono in più punti. Si tratta di rigonfiamenti da paura, mattonato e griglie di ferro fanno da sgambetto, dall'inizio di corso Trieste e piazza Dante se ne contano più di una decina. E non è soltanto alla base che la robusta alberatura crea danni e disagi, lungo i fusti i rami di abbondante fogliame bussano letteralmente alle finestre quando non invadono del tutto le balconate fino a impedire l'apertura delle ante.
Un abitante cui è impossibile tenere finestre aperte riferisce: «Non sono agronomo ma lo sono quasi diventato per esperienza. In dieci anni gli alberi sono stati potati non più di un paio di volte, si è trattato di capitozzature antiestetiche. Oggi l'aspetto è bello e maestoso, gli alberi necessitano di una potatura laterale, lungo la parte 

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