Reddito sospeso, è caos: file a patronati e comuni nel Casertano

Da Sessa Aurunca arriva l'affondo del Pd con Schlein, Graziano e Fratoianni (SI)

I leader Dem a Sessa Aurunca
I leader Dem a Sessa Aurunca
di Mariamichela Formisano
Martedì 1 Agosto 2023, 12:24
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Sono arrivati alla spicciolata, ieri mattina, agli sportelli di patronati, Caf, Inps, centri per l'impiego e servizi sociali del Comune, per avere delucidazioni sul proprio futuro da ex percettori del Reddito di Cittadinanza. Un fiume di persone che ha anche intasato le linee telefoniche di riferimento nella provincia che, da dati Inps, risulta essere la quinta provincia d'Italia per numero di sospensioni del reddito di cittadinanza, dopo Napoli, Roma, Palermo e Catania. Settemilaseicentotrentacinque è il numero di persone tra Caserta e provincia che da agosto non percepiranno più il sussidio introdotto nel 2019 dal primo governo Conte e sostenuto da Movimento Cinque Stelle e Lega. Settemilaseicentotrentacinque vite sospese di donne, uomini, giovani e anziani, famiglie, che raccontano ben altro rispetto alla storia dei "fannulloni" esposta nella contrapposizione politica.

«E non è vero che la sospensione sta riguardando solo "gli occupabili", come annunciato dal Governo - aggiunge Lorenzo Gentile, responsabile del Centro per l'Impiego di Caserta e provincia - perché ci risulta che l'sms dell'Inps è arrivato a tutti, dagli over 65 alle famiglie con minori e disabili, a persone da noi inviate ai corsi di formazione.

Il rischio è anche di non riuscire più a raggiungere gli obiettivi del Pnrr previsti dalla "Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (Gol) che implica la formazione anche ai percettori del Reddito che la rifiuteranno sapendo di perdere il sussidio».

Dal "Revolution camp" a Sessa Aurunca interviene il segretario del Pd Elly Schlein: «Con un sms carico di cinismo e freddezza, e un disegno chiaramente ideologico, questo Governo ha lasciato a piedi 169mila famiglie». La leader era con il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, che ha aggiunto: «Di fronte ad una scelta irresponsabile del governo sullo stop burocratico al reddito di cittadinanza ora nel nostro Paese abbiamo centinaia di migliaia di famiglie allo sbando e disperate, abbiamo sindaci ed amministrazioni locali costretti a governare situazioni di disagio sociale senza strumenti e risorse». Presente alla manifestazione anche il deputato Pd, Stefano Graziano che dice: «Si sta dimostrando con sempre maggiore evidenza che favorire evasori e ricchi e colpire i cittadini più fragili è il vero obiettivo del governo. Non solo per il rozzo intervento sul reddito di cittadinanza, ma lo stesso discorso vale per le rinunce e le modifiche al Pnrr, per come vogliono spaccare il Paese con l'autonomia differenziata, per le ingiustizie e regali agli evasori con la delega fiscale, per la melina avviata sul salario minimo che punta ad affossare una nostra sacrosanta proposta».

Ma a Caserta, ieri come nei prossimi giorni, il problema numero uno da affrontare è quello delle risposte da ricevere e da dare. A partire dagli uffici del Comune dove, ieri mattina, sono stati in tanti a protestare contro la sospensione e la mancanza di chiarezza sul futuro. Di ciò si sta occupando il sindaco Carlo Marino, anche in qualità di presidente Anci Campania che commenta: «Si tratta di un problema serio che riguarda tutti i Comuni che non hanno risorse e personale necessario per permettere ai servizi sociali di prendere in carico le persone e di comunicare la presa in carico all'Inps. Gli uffici dei Servizi Sociali del Comune di Caserta sono a disposizione per delucidazioni, ma è un problema complesso da gestire con urgenza, perché molti casertani si ritroveranno senza sostegno».

Stesso orientamento anche dal comune di Aversa dove l'assessore alle politiche sociali Marco Girone fa notare: «È fondamentale che il governo consideri attentamente le esigenze e le limitazioni dei comuni prima di prendere decisioni che impattano sulle nostre comunità». Ma ad Aversa incalzano i pentastellati che lanciano l'allarme sui possibili riflessi nella città normanna per la mancanza di sostegno economico ad una fetta importante della popolazione: «Chiediamo all'amministrazione comunale di prendere in considerazione misure adeguate per affrontare la questione riguardante il diritto al reddito di cittadinanza che circa 700 cittadini aversani perderanno a fronte degli attuali 2.500 percettori e, pertanto, di supportare coloro che, privati di questo sostegno, possano trovarsi in condizioni di indigenza».

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Intanto dagli uffici Affari Sociali del comune di Castel Volturno fanno sapere che in tanti ieri si sono presentati agli sportelli per chiedere informazioni. Ciò perché a quasi tutti i 1.500 percettori del Reddito è arrivato l'sms che ne comunica la sospensione, senza distinzione tra chi ha figli minori o disabili a carico. Di questi almeno la metà sono cittadini stranieri. Stesse scene a Maddaloni dove più della metà dei 2.500 beneficiari ha ottenuto l'ultima ricarica. «Aspettano informazioni e rassicurazioni - spiega il sindaco De Filippo - che non possiamo fornire. Siamo alla paralisi perché si è scaricata sull'ente locale l'attesa di risposte che non siamo in grado di fornire non avendo né personale sufficiente né risorse».

LO SFOGO

Intanto arriva la testimonianza di V. D., 48enne di Caserta, padre di due figli, che dopo una vita di lavoro senza contributi, si ritroverà senza reddito. «Prima mi vergognavo come un ladro ad esporre la carta del reddito quando arrivavo alle casse per pagare. Oggi invece mi sento deluso e tradito da chi dovrebbe aiutare me e chi come me vuole solo dignità e da una vita, invece, si trova sotto il giogo del ricatto da parte di chi offre lavoro sottopagato e senza contributi».
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