Rissa fra vicini a sprangate, due feriti:
gli aggressori hanno agito incappucciati

Rissa fra vicini a sprangate, due feriti: gli aggressori hanno agito incappucciati
di Gabriella Cuoco
Martedì 7 Settembre 2021, 08:35 - Ultimo agg. 19:05
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Con il volto coperto da un passamontagna e armati di spranghe hanno minacciato un'intera famiglia. Padre e figlio, nel tardo pomeriggio di domenica, in località Verdoni, hanno aggredito i vicini di casa. Le liti pregresse, dopo mesi di alti e bassi a suon di denunce e referti medici, sono sfociate in violenza. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Santa Maria a Vico, agli ordini del maresciallo Taddeo che hanno cercato di riportare la situazione alla normalità.

Volavano persino sedie, visto che i due si sono intrufolati all'interno del cortile dei vicini, dopo che la mattina c'era stata l'ennesima discussione su una questione che riguarda il parcheggio delle autovetture. Le due vittime dell'aggressione sono state subito portate allo Psaut dell'ospedale «Ave Gratia Plena» e hanno riportato lesioni con prognosi superiore ai 20 giorni. Uno dei due, nei prossimi giorni se la situazione non rientra dovrà sottoporsi a un delicato intervento chirurgico agli occhi. Gli aggressori, entrambi incensurati, sono stati denunciati: risponderanno di lesioni personali aggravate. 

I militari dell'Arma, dopo una perquisizione all'interno delle due abitazioni, hanno sequestrato in via cautelare anche una pistola nonostante questa fosse regolarmente tenuta dal venticinquenne.

Ieri, sono stati sequestrati persino alcuni filmati di telecamere private che ci sono in zona. Qualcuno ha dichiarato che qualche ora prima dell'aggressione padre e figlio avevano persino minacciato un minorenne parente della famiglia, vittima dell'aggressione. Ma gli episodi di violenza nella Valle di Suessola come a Maddaloni sono all'ordine del giorno. Qualche giorno fa, proprio nella città calatina è scattata la denuncia del parroco del convento di San Francesco d'Assisi.

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Padre Eduardo Scognamiglio in uno sfogo sui social ha raccontato che alcuni giovani che studiavano all'interno della biblioteca comunale, che si trova nei locali del convitto «Giordano Bruno», adiacente al convento, avevano lanciato bottiglie d'acqua verso le finestre interne del convento, non arrecando per fortuna nessun danno rilevante. «Ai genitori di alcuni giovani studenti maleducati ecco lo sfogo di padre Eduardo sui social - che si divertivano a lanciare bottiglie d'acqua dalla biblioteca comunale verso le finestre interne del convento chiedo, umilmente, di verificare il grado di stupidità della loro progenie e di riflettere seriamente sulla violenza dei medesimi. Mi danno molto a pensare anche i sorrisi di molti compagni di studio che sono rimasti a guardare, avranno avuto almeno vent'anni». A volte, basterebbe denunciare gli atti di vandalismo e microcriminalità alle forze dell'ordine per evitare il dilagare di atti inammissibili e pericolosi che, purtroppo, ultimamente si stanno registrando in tutto il Casertano. Intanto, sulla vicenda di Cervino non pochi sono stati i riflettori accesi dai politici nella giornata di ieri. Mancano i controlli, specialmente nelle ore serali e notturne, e soprattutto il comando locale di Polizia Municipale è sottodimensionato.

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