Schiavone pentito, a Casal di Principe resta solo Ivanhoe: gli altri in località protette

Due fratelli sono in carcere: altri due pentiti, le due sorelle e la mamma sotto protezione

Rampollo Walter Schiavone
Rampollo Walter Schiavone
di Biagio Salvati
Sabato 30 Marzo 2024, 23:39 - Ultimo agg. 1 Aprile, 16:10
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È la geografia di una famiglia che ha preso strade diverse: da un lato figli i pentiti, prima del capostipite Francesco Schiavone, dall’altro gli «irriducibili», in mezzo quelli che dopo la decisione del padre hanno scelto la protezione. E poi la moglie e mamma, Giuseppina Nappa. Nicola e Walter sono diventati collaboratori di giustizia rispettivamentenel 2018 e nel 2021 ma il pentimento di Walter non è così chiaro anche perché non si vede neanche più da tempo in videocollegamento nelle aule di giustizia. Carmine, terzogenito è al carcere duro ed è detenuto anche Emanuele Libero che tornerà in libertà il prossimo agosto. Le due figlie, Angelica e Chiara hanno scelto la protezione insieme alla madre Giuseppina Nappa che ha anche reso dichiarazioni collaborative invitando negli ultimitempi ilmarito a pentirsi.

È libero ed è rimasto nella casa di famiglia (confiscata) a Casal di Principe Ivanhoe che ancora una volta, ha rifiutato la protezione. Un secondo rifiuto, quello di Ivanhoe, dopo l’invito a scegliere un luogo protetto a seguito della scelta della madre.

Per molto tempo, quella del boss è stata una famiglia combattuta sotto l’aspetto della scelta a «saltare il fosso»: aveva tenuto duro anche Nicola che con la madre aveva avuto uno scontro. Poi ha scelto anche lui la strada della collaborazione dopo l’arresto avvenuto nel 2010.

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Un figlio, Walter porta il nome del fratello di Sandokan, noto per aver realizzato la villa in stile Scarface mentre Ivanhoe è legato a un romanzo di un cavaliere medievale. Ad Emanuele è stato aggiunto Libero in onore di una scarcerazione del boss. Quanto a Sandokan potrebbe comparirenell’aula del processo collegato ai lavori ferroviari già mercoledì prossimo.

Alcuni addetti ai lavori hanno notato un’anomalia circa due mesi fa nel corso di un video collegamento col tribunale di Napoli. Una richiesta di rito abbreviato avanzata dai legali del boss in un processo che lo vede imputato per il triplice omicidio di Luigi Diana, Nicola Diana e Luigi Cantiello. Un’avvisaglia di pentimento secondo alcuni.

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