Servizio idrico, arriva il ricorso dell'Agcm contro l'affidamento

L'autorità di garanzia si rivolge al Tar non convinta dalle motivazioni dell'Itl

Servizio idrico, arriva il ricorso dell'Agcm contro l'affidamento
Servizio idrico, arriva il ricorso dell'Agcm contro l'affidamento
di Luisa Conte
Mercoledì 28 Febbraio 2024, 09:07
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La battaglia per l'affidamento del Servizio idrico integrato nella provincia di Caserta alla società in house Idrico Terra di lavoro (Itl) si arricchisce di una nuova puntata. Nei mesi scorsi c'erano stati diversi ricorsi da parte di alcuni Comuni che non intendevano aderire all'Ente pubblico creato ad inizio dello scorso anno, e il deputato della Lega Gianpiero Zinzi aveva presentato un'interrogazione al ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin proprio sull'affidamento del servizio nell'ambito distrettuale di Caserta. Adesso è l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) a scendere in campo.

Sull'assegnazione della gestione dell'acqua ha presentato, infatti, un ricorso al Tar Campania.

Con parere motivato del 14 novembre 2023, l'Autorità aveva segnalato all'Ente idrico campano «possibili profili di criticità concorrenziale dell'operazione in oggetto, evidenziando le carenze delle relative deliberazioni sotto il profilo delle ragioni del mancato ricorso al mercato, in possibile violazione dell'articolo 192, comma 2, del D.Lgs. n. 50/2016, vigente ratione temporis», si legge nel ricorso.

Il 23 gennaio 2024, fa sapere l'Agcm, l'Ente idrico campano, «in riscontro al parere motivato, ha comunicato che Itl ha presentato istanza di prolungamento dell'affidamento del servizio, in ragione di difficoltà nell'esecuzione degli impegni contrattualizzati di carattere procedurale e di accesso al credito, riconducibili alla breve durata dell'affidamento stesso. A fronte di ciò, preso atto di quanto espresso dall'Autorità nel parere motivato, l'Ente comunica di aver avviato le attività finalizzate all'estensione della durata dell'affidamento fino al 2051, dei cui sviluppi si impegna a fornire puntuale informativa all'Autorità per lo svolgimento dei relativi compiti istituzionali». Il Garante, però, non è convinto delle motivazioni fornite dal'Itl e lo scorso 6 febbraio decide di rivolgersi alla giustizia amministrativa.

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La convenzione per l'affidamento della gestione del servizio idrico integrato nei Comuni che rientrano nel Distretto Caserta all'azienda Itl Spa era stata firmata a gennaio 2023, negli uffici della sede centrale dell'Ente idrico campano a Napoli, dal presidente dell'Eic Luca Mascolo, dal direttore generale Vincenzo Belgiorno e dal presidente di Itl Pasquale Di Biasio. Le deliberazioni oggetto del ricorso al Tar sono state adottate il 26 ottobre 2022, quando l'Eic ha approvato la forma di gestione in house del Sii e il preliminare di Piano d'ambito distrettuale, adottato dal Consiglio di Distretto il 24 ottobre 2022, comprensivo del Piano economico-finanziario.

Nello stesso giorno, l'Eic ha deliberato l'affidamento del servizio idrico nell'Ambito distrettuale "Caserta" alla società Idrico Terra di Lavoro Spa. Ma secondo l'Agcm queste delibere «possono determinare un evidente impatto anticoncorrenziale, in quanto idonee a ritardare e ostacolare ingiustificatamente l'affidamento del Sii nell'Ambito distrettuale Caserta tramite una procedura conforme alla normativa vigente e ai principi concorrenziali in essa contenuti, idonea a garantire, a beneficio degli utenti, che il servizio sia espletato con alti livelli di qualità, sicurezza e alle migliori condizioni economiche», si legge nella segnalazione inviata dal garante all'Eic, al quale l'Autorità chiede di fornire puntuali informazioni e documentazione idonee a rispettare i requisiti previsti dalla legge e a superare i rilievi evidenziati. Il 23 gennaio scorso, l'Ente idrico campano risponde alle richieste e comunica che la società Itl Spa ha presentato istanza di prolungamento dell'affidamento del servizio.

L'Autorità a questo punto ritiene che le informazioni fornite dall'Eic non siano sufficienti a far venire meno i rilievi contenuti nel proprio parere motivato, visto che l'Ente si limita a comunicare di aver avviato, a fronte della constatazione di concrete problematiche riscontrate dalla società affidataria nell'esecuzione del contratto, le attività finalizzate ad estendere l'affidamento fino al 2051. Ma niente viene detto in merito alla questione specifica. E così, preso atto del mancato adeguamento dell'Ente d'Ambito al parere motivato del 14 novembre 2023, l'Autorità ha deciso di rivolgersi al tribunale.

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