Caserta: «Traffico di reperti archeologici», l'ex soprintendente torna in libertà

A settembre la prossima udienza del processo

L'ex sovrintendente Mario Pagano
L'ex sovrintendente Mario Pagano
di Biagio Salvati
Mercoledì 12 Luglio 2023, 08:40
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 Affronterà la prossima udienza, fissata il 12 settembre, da uomo libero il professor Mario Pagano, 65 anni, sovrintendente di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Caserta e Benevento. Nei giorni scorsi, Pagano - dopo dieci mesi passati tra domiciliari e misure cautelari varie (l'ultima obbligo di dimora) - ha ottenuto dal collegio giudicante del Tribunale di Santa Maria, presieduto da Antonio Riccio, la revoca di ogni divieto in quanto sono cessate le esigenze cautelari. Già da qualche mese, l'ex sovrintendente, aveva ottenuto anche il dissequestro di uno dei suoi appartamenti. In particolare, quello di Torre Annunziata, mentre si attende ora la richiesta di dissequestro per quello di Napoli avanzata dagli avvocati Katiuscia Verlingieri ed Emilio Lavornia del foro di Benevento. Il processo che ha già visto la celebrazione di alcune udienze riguarda i due filoni di indagine che lo hanno coinvolto una prima volta a settembre dello scorso anno, con un arresto tramutato subito in divieto di dimora e una seconda misura dei domiciliari poi annullata.

Pagano era finito sotto processo con un espositore napoletano, Giovanni Arnone, che ha però optato per il rito abbreviato. L'accusa per entrambi è di ricettazione di beni culturali. Volumi, dipinti e reperti di particolare valore storico, risultati rubati in biblioteche, musei e castelli di diverse città italiane, erano tutti nella sua disponibilità come accertato dai carabinieri del Nucleo Tpc (Tutela del Patrimonio Culturale) di Napoli che lo fermarono prima a Pastorano, durante una fiera numismatica per poi procedere ad alcune perquisizioni nelle sue residenze del Napoletano. Nell'occasione li trovarono in possesso di 78 monete in bronzo di vari periodi provenienti da scavi clandestini e due libri antichi. La procura sammaritana - con il pool di sostituti Armando Bosso, Iolanda Gaudino e Giacomo Urbano - aveva chiesto ed ottenuto dal gip del tribunale gli arresti domiciliari e anche il giudizio immediato.

 

Tra i reperti sequestrati dai carabinieri, compare il volume "Officia Sanctorum Salernitana", opera risultata dalla "Biblioteca Universitaria Area Umanistica Salerno"; un dipinto olio su tela raffigurante "Crocifissione", rubato al Castello di Mercogliano (Avellino); un dipinto, tecnica olio su tela, con cornice, raffigurante "Gesù - episodio Via Crucis", rubato alla Chiesa di Santa Margherita del Comune di Olevano Romano (Roma); quattro volumi datati 1541, rubati alla "Biblioteca del Convento di San Pietro ad Aram" di Napoli; un volume "Marmora Pisaurensia Notis. Illustrata", provento di furto alla Biblioteca Comunale Liciniana di Termini Imerese (Palermo) e, infine, un unguentario in vetro con fondo piatto dell'età imperiale I-II secolo d.C..

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Nel corso delle ultime udienze è stato sentito come testimone il capitano Croce del nucleo tutela del patrimonio culturale dei Carabinieri che si occupò della perquisizione e dell'arresto del professore Pagano. Sentita anche una consulente, l'ex soprintendente e attuale segretaria generale del Ministero della Cultura della Campania Teresa Cinquantaquattro, interpellata per fornire un parere tecnico su una buona parte di oggetti trovati a casa di Pagano che quest'ultimo dichiarò come presi in prestito per studio o frutto di donazioni.

Attività che dovrebbe essere provata con verbali di acquisizione - e in contesti del tutto eccezionali - con restituzione degli oggetti che vanno sempre custoditi dalla Soprintendenza: documentazione che, nel caso di specie, non esisterebbe o esisterebbe in parte. Mario Pagano, era alla guida della soprintendenza casertana dal dicembre 2019. 

 

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