Villa Literno: truffa mascherine online, in nove a rischio processo

Avevano guadagnato 100mila euro ai tempi della pandemia

Processo per una truffa online sulle mascherine
Processo per una truffa online sulle mascherine
Venerdì 8 Settembre 2023, 09:05
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In poche settimane, secondo l'accusa, avrebbero guadagnato quasi 100mila euro, lanciando offerte su mascherine inesistenti pubblicizzate su alcuni siti internet che riportavano numeri telefonici fasulli e indirizzi di Roma. Una truffa, in realtà, ideata in Campania, da alcune persone dell'agro aversano c'era una base logistica in un negozio di mobili a Villa Literno - i quali, in piena pandemia da Covid-19, avevano pensato di allestire alcune pagine web per attirare clienti. I siti internet aperti con i nomi di "infortunisticamodesto.it", "teamdistribuzione.it" e "modestoantinfortunistica.eu", furono oscurati dalla Guardia di Finanza che tre anni fa scoprì gli ideatori della truffa. Si tratta di nove persone, tra cui una donna, residenti tra l'agro aversano e l'hinterland napoletano che dovranno comparire davanti al gup del tribunale di Napoli Nord il prossimo 8 novembre per concorso in truffa.

Sono accusati di aver pubblicizzato on-line la vendita a prezzi bassi di mascherine e igienizzanti, prodotti che però non sono mai stati consegnati ai destinatari che pagavano in anticipo su carte di credito ricaricabili. I prodotti sarebbero stati venduti in tutta Italia, tanto che dopo essere stati individuati dagli investigatori, sono continuate ad arrivare decine di denunce dal Nord al Sud Italia: sono infatti circa 130 le parti offese del procedimento e, tra questi, anche il responsabile di un'associazione onlus di Torino (la Hope Running) il quale ha acquistato anche per conto della locale Lega per la lotta ai tumori truffati entrambi per oltre diecimila euro a fronte di 900 mascherine mai arrivate a destinazione.

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La richiesta di rinvio a giudizio riguarda Gennaro Iavarazzo, Antonio Piccolo, il rumeno Robert Banica, Dionigi Catena (già coinvolto in una inchiesta sulle frodi assicurative), Raimondo Modesto (il cui cognome era richiamato in un paio siti web), residenti fra Villa Literno, Casal di Principe e Marcianise e i napoletani Luigi Maiello, Annamaria Esposito, Michele Amato e Antonio Filtroso residenti fra Giugliano in Campaia e Afragola.

Gli indagati sono difesi dagli avvocati Michele Di Fraia, Giuseppe Scala, Mirella Baldascino, Giacomo Cassandro e Luigi Ferrazzano ed altri. I prodotti venivano offerti a prezzi molto vantaggiosi (circa 2 euro per una mascherina). 

 

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