Ultraleggero precipitato a Cellole, le verifiche sui rottami

Il piper con a bordo padre e figlio è finito in un canalone

Il piper precipitato a Cellole
Il piper precipitato a Cellole
di Vincenzo Ammaliato
Lunedì 12 Giugno 2023, 08:56
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Oltre la donna che ha assistito da lontano allo schianto dell'ultraleggero nelle campagne di Cellole mentre raccoglieva ortaggi, nessun altro testimone è riuscito ad aiutare gli investigatori che lavorano al caso per dare una spiegazione al tragico incidente aereo in cui hanno perso la vita il pilota e il suo passeggero, figlio e padre originari di Mugnano alle porte di Napoli. Nella zona dell'incidente, in località Pigna, a circa 500 metri dalla via Domiziana e un paio di chilometri dal mare, non ci sono impianti di videosorveglianza e solo poche attività produttive. Mentre il modello di aeroplano noleggiato da Enrico Amatore, 21 anni, per portare il padre Luigi, 64 anni, a fare un giro in volo, certificato solo per uso sportivo, non è dotato di scatola nera. Per cui, gli investigatori non possono che attendere il risultato dalle autopsie sui corpi delle vittime (previste nei prossimi giorni all'istituto di medicina legale dell'ospedale "Sant'Anna e San Sebastiano" di Caserta) e alla perizia sui rottami recuperati per ottenere nuove risposte. La perizia sarà eseguita da tecnici esperti incaricati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che segue le indagini, sostenuta dall'Agenzia nazionale sulla sicurezza aerea.

Intanto, Giovanni Russo, il comandante della compagnia dei carabinieri di Sessa Aurunca, per primo arrivato coi suoi militari sul luogo dell'incidente sabato mattina, ha fatto sapere che i rottami dell'ultraleggero si sono concentrati nel luogo dello schianto.

Quindi, sarebbero da escludere cedimenti strutturali di parti del velivolo, ali o eliche, come qualcuno aveva ipotizzato nelle prime ore dopo la diffusione della notizia. In tal caso, le eventuali parti del velivolo cedute sarebbero state trovate a centinaia di metri di distanza dalla cabina di pilotaggio, se non addirittura a chilometri. Peraltro, sul campo in aperta campagna dove è stato ritrovato il biposto coi corpi priva di vita dei due uomini non ci sono segni di un tentativo seppure disperato del cosiddetto atterraggio di fortuna. Nessun segno di frenata o manovra per evitare lo schianto. Tra le ipotesi al momento più gettonate, come ritiene anche gran parte dei piloti che praticano il volo sportivo su ultraleggeri, considerando gli elementi a disposizione, è che il biposto sia caduto in verticale, o per un malore improvviso del pilota o per una manovra non più controllabile. Chiaramente, non è escluso anche un danno meccanico del velivolo o un evento imponderabile. Seppure, dai controlli effettuati dai carabinieri sulla sua documentazione del velivolo pare sia risultato in regola con ogni adempimento, compreso quello sui controlli e manutenzione ordinaria prevista dalle rigide leggi aeree.

Il panorama del volo sportivo in Italia, coi suoi quasi 100mila piloti con brevetto, è molto più diffuso di quello che si possa immaginare, Campania compresa. Nella sola provincia di Caserta fra campi volo e aviosuperfici ci sono quattro strutture. Oltre quella di Castel Volturno, da dove sabato mattina è partito lo sfortunato volo del P2002 Tecnam con a bordo Enrico e Luigi Amatore, c'è l'aviosuperfice di Vitulazio e la storica pista di Caiazzo (fra le prime ad esser fondata in Italia).

Completa l'elenco un campo volo a Limatola. Il sabato e la domenica sono i giorni in cui maggiormente si va fra le nuvole, in quanto il volo sportivo essendo un'attività ludica si pratica per lo più nei momenti liberi dal lavoro. Ma questo fine settimana in pochi dalle piste sportive casertane e del resto della Campania (in totale sono dodici) se la sono sentiti di salire a bordo di un velivolo e alzarsi in cielo. Chiaramente, non tutti conoscevano Enrico e Luigi, ma la notizia della tragedia ha scosso tutto il modo aereo regionale. Per gli appassionati di volo campano cambierà poco quando si conosceranno dinamica e responsabilità precise dell'incidente avvenuto nei cieli di Cellole. Quel volo ha ridotto la famiglia del volo e il cielo in questi giorni i piloti lo guardano essenzialmente per lanciare una preghiera a chi non c'è più.

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